Nessuna aggressione senza risposta: a Bolzano in seicento in strada per il corteo antifa

corteo bolzen

Lo striscione d’apertura del corteo.

Sabato 23 gennaio  ha sfilato per le vie di Bolzano il corteo antifascista indetto dopo l’ennesima aggressione ad opera di CasaPound nella città (questa volta ai danni di un diciasettenne passato davanti alla sede del gruppo neofascista con la suoneria di Bella Ciao).
In seicento hanno risposto all’appello.
Presenti diverse realtà di Bolzano e dintorni (Trento, Merano, etc.), ma in generale un corteo composito, con tanti giovani e persone del posto, al cui interno spiccava la comunità curda, arrivata con un proprio striscione (“La storia dei curdi è fatta di antifascismo”).
Il corteo, partito dal piazzale della Stazione, ha raggiunto piazza Matteoti con un percorso riempito di cori, interventi e anche manifesti e adesivi antifascisti.
“Siamo tutti antifascisti”, “Contro il fascismo e la sua violenza / ora e sempre resistenza”, “Contro il fascismo non basta una giornata / azione diretta, autorganizzata”, “Con tutti gli sfruttati solidarietà / fuori i fascisti dalle città”, “Il proletariato non ha nazione / internazionalismo, rivoluzione”…tanti cori per uno stesso messaggio: nessuna aggressione senza risposta.
Da segnalare il costante tentativo della DIGOS di passare nel corteo per fare riprese e foto, cosa che non gli è sempre riuscita (“Fuori la DIGOS dal corteo!” è risuonato più volte.
Una volta arrivati in piazza Matteotti il microfono aperto ha visto vari interventi, fra chi ha sottolineato le complicità istituzionali di cui godono i fascisti a Bolzano e chi ha ricordato il dovere all’autodifesa da cui non si può prescindere per risolvere il problema delle aggressioni e della presenza squadrista.
Unanime è sembrata in ogni caso la volontà di proseguire la lotta antifascista a Bolzano.

Qui sotto il volantino distribuito durante il corteo.

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OGGI COME IERI: CONTRO OGNI FASCISMO

Mercoledì 13 gennaio fuori dalla sede di CasaPound in via Cesare Battisti, un ragazzo di 17 anni viene picchiato da due militanti neofascisti; all’ospedale riceve 30 giorni di prognosi. Non è la prima aggressione che questi nostalgici del Duce compiono in città, a marzo 2015 un gruppo di 8 fascisti aggredisce 3 ragazzi riconosciuti come militanti “di sinistra”. Nel frattempo non sono mancate altre intimidazioni e minacce.
A Bolzano la violenza fascista non è un problema di pochi o che riguarda solo chi fa politica attiva. Non possiamo dimenticare la morte di Fabio Tomaselli, un ragazzo di 26 anni di Pergine che nel 2003 morì in seguito alle lesioni interne provocate da un violento pestaggio ad opera di alcuni naziskin locali.
CasaPound è un organizzazione che in tutta Italia è responsabile di innumerevoli aggressioni e intimidazioni contro chiunque si opponga alla loro propaganda. Il fatto più grave che li vede coinvolti è la strage di Firenze, in cui un militante di CasaPound uccise due venditori ambulanti senegalesi nel dicembre 2011.
Questi gruppi fascisti così come la Lega Nord incentrano completamente la loro propaganda sul tema dell’immigrazione, dipingendo l’esodo di milioni di persone in fuga da guerre e povertà come un invasione nel ricco occidente per derubarci delle “nostre” risorse. Creano lo spettro dello straniero delinquente, del musulmano terrorista o -dopo i fatti di Colonia- stupratore, per terrorizzare tutte quelle persone che, in particolare nei quartieri popolari (dove vive la maggior parte degli immigrati), faticano ad arrivare a fine mese. Soffiano sugli istinti più beceri delle persone e giocano sulle paure come nel quartiere Piani di Bolzano, dove CasaPound ha fatto un presidio per 14 notti consecutive per garantire “la sicurezza” degli abitanti del quartiere, secondo loro messa a rischio dalla presenza dei richiedenti asilo che vivono all’ex Gorio ai Piani. Naturalmente dimenticano che una vittima nel quartiere c’è stata: si chiamava Svetla Fileva, ed era una prostituta bulgara uccisa a coltellate da un ragazzo bianco e cristiano, sudtirolese. Viviamo tempi di guerra ed è importante mantenere la lucidità; i nostri amici e fratelli non li riconosciamo dal colore della pelle o dalla lingua che parlano, ma dalla loro condizione sociale. Saremo sempre al fianco e pronti a batterci con chi scappa dalle guerre e dalla povertà che partiti politici come la Lega Nord hanno contribuito a provocare, votando in Parlamento guerre e missioni militari che hanno portato al disastro interi popoli. Non dimentichiamo le pesanti responsabilità di questi mentecatti.
Quello che è successo in passato può ripetersi, movimenti razzisti e xenofobi in Europa stanno prendendo forza: Chrissi Avghi in Grecia e il Front National in Francia sono forze esplicitamente fasciste che stanno capitalizzando in senso reazionario l’attuale fase di ristrutturazione del capitalismo. Dobbiamo costruire un altro modo di vivere; alla paura verso il rifugiato dobbiamo sostituire la rabbia verso chi fa soldi sulla vendita di armi e sulle guerre, alla solitudine in cui ci vogliono relegare dobbiamo ricostruire legami di solidarietà attraverso le lotte. Solo attraverso l’autorganizzazione dal basso riusciremo a spazzare via vecchi e nuovi fascismi.

Antifascisti altoatesini

Informazioni su Assemblea Antifascista Trento

Assemblea Antifascista di Trento, nata a seguito dell'apertura della sede trentina di CasaPound. Ci troviamo ogni mercoledì, dalle 18, all'interno della facoltà di Sociologia.
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