9 febbraio, tutte/i in piazza contro Casapound!

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La sviolinata del Ministero dell’Interno a Casa Pound

Riportiamo un articolo tratto dal blog “Baruda – Polvere da Sparo”, con il testo di un informativa del Ministero dell’Internet in cui viene descritta in maniera rassicurante CasaPound. Ancora una volta il tenero abbraccio fra fascisti e polizia è sotto gli occhi di tutti.

Ma guarda tu, se un blog che tace da tempo con tanti “purtroppo” che lo rendono ormai muto deve riaprir bocca per parlar di fascisti.
Di fascisti, quelli di cui nella vita ho sempre provato a non occuparmi a meno che non era un problema contingente e da risolvere rapidamente: come quando ti viene la diarrea, ecco.
I fascisti, dicevamo: ma mica quelli brutti e cattivi, neri e violenti che potete immaginare, sia mai.
Parliamo di una querela per diffamazione, presentata da Gianluca Iannone contro Paolo Persichetti: una querela vecchia come il cucco per un articolo uscito su un quotidiano ormai scomparso da tempo l’8 maggio del 2010 (che trovate a questo link: Più case, meno Pound)Il povero Iannone si è offeso tantissimo, perchè addirittura il Persichetti si sarebbe azzardato di metter per iscritto che “lo sfoggio di retorica giovanilista e vitalista con un target studentesco ben preciso, l’estetismo autocontemplativo, il «siamo belli come il sole», «17 anni tutta la vita», «giovinezza al potere» che rinviano ad una sorta di impoliticità ormonale, di onanismo ideologico, di acne militante e le canzoni di Rino Gaetano, non cancellano la lunga lista di aggressioni, iniziative contro i disabili, xenofobia e brindisi alla Shoa.”
Il tutto è un po’ surreale e potete trovare più informazioni sul blog di Paolo Persichetti, dove verranno pubblicati anche i vari aggiornamenti che questa storia avrà.
Ma niente di tutto ciò è realmente capace di suscitare il minimo interesse.

La cosa più interessante, soprattutto alla luce delle aggressioni di queste precedenti ore a Napoli avvenute a suon di sprangate e martellate (con splendidi vessilli della Decima Mas) è invece un documento (protocollo N.224/SIG. DIV 2/Sez.2/4333) della Direzione centrale della Polizia di prevenzione datato 11 aprile 2015, con sigla in calce del prefetto Mario Papa, allegato dal legale di CasaPound Italia in una causa civile che vede coinvolta l’organizzione dei “fascisti del terzo millennio”, sulla base di una ordinanza emessa dal giudice.
Scoprirete a vostra insaputa che Casa Pound è in realtà quel che desideravate per i vostri figli, un gruppo di fanciulli dediti alla solidarietà e la tutela delle fasce deboli, giovincelli capaci di riportare alla luce “gli aspetti innovativi e di promozione sociale del ventennio”, attenti al sovraffollamento carcerario e inseriti nelle rappresentanze studentesche.

Due fitte ed empatiche pagine del Ministero dell’interno, con tanti di timbrini e protocolli, che lascia basiti: non manca il riferimento alle occupazioni di immobili in disuso effettuate da “Mutuo Sociale”, peccato che lo stesso ministero che tenta di accusare di organizzazione sovversiva ed estorsione i movimenti che da anni lottano per il diritto all’abitare a fianco dei senza casa e delle fasce precarie della società, le descrive come dei metodi per “la segnalazione dello stato di degrado di strutture pubbliche per sollecitarne la riqualificazione”.

Veramente dei ragazzi stupendi, da desiderare nei quartieri e nelle piazzette.
Parola del Ministero dell’Interno!

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Napoli: aggressione fascista a colpi di martello

Il comunicato del Ex-OPG occupato Je So’ Pazzo sui fatti accaduti a Napoli il 29 gennaio 2016.

Uno degli studenti aggrediti

Uno degli studenti aggrediti

Gravissima aggressione di Casa Pound oggi al Rione Alto: studenti presi a martellate è tentato omicidio!

Liceo Elio Vittorini, orario d’ingresso scolastico. Una decina di militanti di Casa Pound, esterni alla scuola e di età superiore a 20 anni, si presentano con il chiaro intento di intimidire alcuni studenti della scuola riconosciuti come di “sinistra”. Uno studente di 15 anni viene prima accerchiato e poi colpito violentemente da un pugno sferratogli dietro la testa che gli fa perdere i sensi immediatamente. Dopo aver aggredito C. e alcuni suoi amici, i fascisti iniziano a distribuire volantini di Blocco Studentesco, organizzazione legata a Casa Pound, promettendo agli studenti un’ulteriore aggressione all’uscita da scuola se avessero parlato.

I giovani studenti non si perdono d’animo, la notizia inizia a circolare tra le aule, i ragazzi ricevono solidarietà e vicinanza dai loro compagni, si decide di esporre uno striscione davanti la scuola: “Vittorini Antifascista”. All’uscita di scuola i militanti di Casapound non si fanno vedere. Ma, mentre alcuni studenti che erano andati a portare solidarietà e vicinanza a C. stanno tornando a casa percorrendo la strada per la metro più vicina, spuntano fuori. Nei pressi della stazione di Rione Alto trovano ad aspettarli 3 figure, armati di manganelli e martelli, che prima iniziano a lanciare bottiglie di vetro, poi si scagliano contro gli studenti, colpendoli ripetutamente al volto e alla testa con mazze e martelli, e recuperando addirittura oggetti contundenti dalla vetrina di un negozio!

Un atto pianificato di incredibile follia e ferocia, avvenuto in pieno giorno, in una strada affollatissima!
Basta guardare le foto per capire che siamo davanti a un tentato omicidio!

A quel punto le tante persone presenti intervengono per dare man forte agli studenti, riconoscono gli uomini travisati come “i fascisti” del quartiere, mettendoli in fuga frettolosamente! Due ragazzi vengono soccorsi e portati in ospedale: i referti medici parlano chiaro rispetto alla violenza con cui è stata condotta l’aggressione: due traumi cranico facciali, ferite e contusioni al volto e sulla testa per un totale di quasi 20 punti di sutura, e sospette fratture in attesa dei risultati della Tac a cui sono stati sottoposti.

Ci chiediamo se sia normale che personaggi come questi, una quindicina di persone ben nota alle forze dell’ordine, che in città non ha alcun intervento e consenso politico, possano agire indisturbati e compiere ben due aggressioni in una sola giornata!

Le armi adoperate dai fascisti (notare la scritta sulla mazza, inneggiante alla "Decima Mas", formazione antipartigiana della RSI)

Le armi adoperate dai fascisti (notare la scritta sulla mazza, inneggiante alla “Decima Mas”, formazione antipartigiana della RSI)

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29 gennaio, saluto davanti al tribunale a Pippo, Tommy e Andre

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Le strade libere le fanno le donne che le attraversano – Sui fatti di Colonia e l’antifascismo di oggi

Testo del volantino distribuito al corteo antifascista a Bolzano dal Collettivo Femminista Queer di Trento.

I fatti accaduti a Colonia e in altre città tedesche, austriache e svizzere la notte di Capodanno hanno scatenato polemiche e violente reazioni razziste, rafforzate dal fatto che in quest’ultimo anno la cancelliera Angela Merkel ha accolto circa un milione di profughi arrivati dalle stesse aree geografiche da cui si dice provengano gli autori delle aggressioni.
Quindi tutti gli arabi sono stupratori e i tedeschi no? Gli italiani no? Gli inglesi e gli spagnoli neppure?
I fatti avvenuti a Colonia (così come in altri centri) sono certamente molto gravi e inquietanti e alle persone aggredite va innanzitutto la nostra più piena e forte solidarietà.
È al contempo evidente che questi fatti siano stati occasione di strumentalizzazione mediatica e politica. Chi pone l’attenzione sulla provenienza geografica (e conseguentemente culturale) degli uomini che la notte di Capodanno hanno aggredito, insultato, derubato, molestato e violentato centinaia di donne compie una colpevole operazione di mistificazione. I rispettabili uomini bianchi europei e i fascisti urlano la difesa delle nostre donne, donne che vanno “salvate e protette” da neri barbari incivili. Gli stessi rispettabili uomini bianchi che giudicano non meritevoli di nota (e quindi naturalmente normali?) le quasi 200 denunce per violenza all’indomani dell’ultima Oktoberfest o i dati riguardanti le violenze domestiche (alcune ricerche su base nazionale dimostrano che in Germania almeno il 70 per cento delle donne nel corso della vita ha subìto violenza fisica e/o sessuale da parte del partner). Quindi lo stupratore è meno stupratore quando è bianco, europeo e quando stupra la sua donna nascosto dalle sicure e decorose mura domestiche? Quindi la violenza è meno violenta se si tratta di donne migranti, stuprate alle frontiere dei loro lunghi viaggi verso la fortezza Europa, nei CIE, nei campi di concentramento libici, nelle galere? E perché di tutto questo sappiamo vedere sempre così poco?
Centinaia di donne sono state aggredite e violentate senza trovare solidarietà tra cittadine e cittadini integrati/e, tedesche/i e “civili”. Questo fatto chi interroga?
La violenza di genere è sempre politica, ad ogni latitudine, nella misura in cui è lo strumento adottato per riprodurre il sistema di potere patriarcale, non importa che si tratti di uomini bianchi o neri, europei o non europei, tristi o felici, borghesi o proletari.
Occorre fare molta attenzione. Ancora una volta, in nome e per conto delle donne si giocano le guerre di altri: per “esportare la democrazia”, per “liberare”, per “civilizzare”… I fatti di Colonia hanno ringalluzzito fascisti e nazisti: dall’inquietante e ambiguo fenomeno di Pegida in Germania, ai locali fascisti di Casapound (sì, proprio quelli della campagna “Tempo di essere madri”), che sono riemersi da mesi di silenzio per affiggere volantini in stazione a Trento, in difesa delle donne contro “gli extracomunitari”.
Il gioco del nazionalismo fascista noi femministe e queer lo conosciamo bene: le donne come piccole patrie da difendere, pretesti per il loro infame teatrino di virilità. Noi femministe e queer sappiamo bene e non dimentichiamo cosa è stato il fascismo per le donne: angeli del focolare, ricacciate in casa a fare figli per la patria, devote adoranti camerate, “belle abissine” da stuprare… Noi femministe e queer sappiamo bene e non dimentichiamo le botte, gli arresti, gli internamenti in manicomio per gli/le omosessuali. Noi sappiamo bene e non dimentichiamo, nemmeno Bolzaneto, dove fascisti in divisa ci gridavano “Prima di stasera vi stupreremo tutte, vi piace il manganello, sei frocio o comunista?”.
Noi sappiamo bene e non dimentichiamo. E siamo qui in piazza oggi per condividere il nostro percorso femminista, queer e antifascista con questo importante e bel corteo di Bolzano. Perché l’antifascismo non è tale, se non sa darsi anche come capacità di leggere e smascherare ogni forma di sessismo e virilismo. In nostro nome non permetteremo alcuna campagna razzista, securitaria, neofascista!
Viva la libertà! Viva le donne e i corpi che lottano per la libertà, perché la storia la scrivono i corpi che resistono.

Collettivo femminista queer Trento

“Perché, dirà l’estranea, io in quanto donna non ho patria. In quanto donna, la mia patria è il mondo intero.”
Virginia Woolf

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