Sparano proiettili di gomma ad una prostituta

La guerra ai poveri è iniziata, un bel po’ di gente non se ne è ancora accorta.  Riportiamo un episodio verificatosi la notte dopo il presidio organizzato da Fratelli d’Italia e Alleanza Nazionale contro la prostituzione e il degrado.

da trentotoday.it
 

Forse pensavano di farla franca solamente perché a fare le spese della loro bravata è stata una prostituta, un soggetto socialmente debole, quindi non in grado di difendersi, ma non è stato così. I tre ragazzi, di cui uno è ora denunciato, si sono avvicinati in auto alle prostitute che stazionano in via Solteri, di notte, ed hanno sparato alcuni colpi con un fucile ad aria compressa: proiettili di gomma, che possono comunque procurare lesioni abbastanza importanti e soprattutto molto dolorose sul momento.

Hanno colpito una delle donne la quale non ha esitato a chiamare i carabinieri che di lì a poco hanno rintracciato e fermato l’auto con a bordo i tre ragazzi. E’ successo nella notte tra domenica e lunedì. Uno, quello che ha sparato, è stato denunciato a piede libero per lesioni e dovrà ora rispondere all’autorità giudiziaria, ha 20 anni e vive a Trento.

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Erdoğan parla,le bande fasciste attaccano

da retekurdistan.it

Dopo che il presidente turco Recep Tayyip Erdoğan ha affermato nella città di Antep “Il PKK e ISIS sono lo stesso per noi”, la polizia turca, gruppi di fascisti e razzisti e sostenitori delle bande di ISIS hanno assalito i curdi in città. Quattro persone sono morte negli incidenti.

Il popolo curdo che protestava contro i brutali attacchi di ISIS è diventato obiettivo di un feroce attacco. Le bande fasciste, incoraggiate, promosse e guidate dalla polizia turca, hanno preso di mira la popolazione curda nei quartieri di Bayrak e Vatan con bastoni coltelli e pistole.

La polizia turca ha inizialmente attaccato i manifestanti che sono partiti nei quartieri la sera presto. Dopo che i manifestanti hanno resistito agli attacchi della polizia,molte bande di fascisti e razzisti sono state portate nei quartieri e li hanno attaccati.

Le bande fasciste, dotati di bastoni, machete e pistole, hanno ucciso quattro curdi nel quartiere e ferito molti manifestanti.

Durante gli incidenti gli uffici distrettuali del DBP(Partito Democratico delle Regioni) nei quartieri di Şahinbey e Şehitkamil sono stati incendiati da bande fasciste.

I nomi delle persone assassinate da gruppi fascisti e razzisti sono i seguenti: Süleyman Balcı (15), Sevgi Alıcı (16), Ömer Uçeker (27).ll nome di una persona che è rimasta uccisa non è stato ancora chiarito

ANF – ANTEP 10.10.2014

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Torino: i fascisti del FUAN nuovamente cacciati dall’università

A Torino gli studenti hanno nuovamente cacciato dal Campus universitario i fascisti del FUAN, sezione universitaria di Fratelli d’Italia (e prima ancora di Alleanza Nazionale). Riportiamo il comunicato diffuso dopo la loro cacciata (tratto da infoaut).

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Questa mattina gli studenti e le studentesse del Cle si sono trovati davanti al solito e ridicolo banchetto del Fuan, come sempre scortato da un ingente dispiegamento di forze dell’ordine che ha militarizzato l’ingresso dell’università. Difficile non accorgersi di questo gruppetto, dal momento che ogni volta che escono allo scoperto per dare due volantini si fanno scortare dalle forze dell’ordine, ma per chi non ne avesse ancora sentito parlare li presentiamo subito: quei quattro gatti del Fuan altro non sono che fascisti, la sezione universitaria di Fratelli d’Italia, prima An, che con il loro operato politico hanno contribuito a fare a pezzi quest’università di cui tanto sembrano interessarsi. Tra le loro fila infatti negli anni sono comparsi personaggi di tutto rispetto: da Trabucco, ex presidente EDISU, che ha svenduto, tagliato e speculato su qualsiasi fondo destinato agli studenti passato per le sue mani, a Maurizio Marrone, che proprio due giorni fa abbiamo visto in piazza difendere nei fatti il diritto all’omofobia di fronte alla cittadinanza inferocita che ha saputo, comunque, mettere a sedere e cacciare le sedicenti “sentinelle in piedi”, autori e autrici di questa vergognosa pagliacciata. Per loro l’università inizia così: distribuendo un volantino che pretende di affrontare il problema dei tagli alle borse di studio per gli studenti ma che in realtà altro non si dimostra che la più becera propaganda razzista e xenofoba, che con l’università ha ben poco a che fare. “Alloggi e borse di studio prima agli italiani”, queste le loro parole d’ordine! La risposta degli studenti è stata immediata: un presidio spontaneo, dalle prime ore del mattino, andato allargandosi minuto dopo minuto, ha espresso il forte disgusto nei confronti di questi individui e il dissenso verso il comportamento inaccettabile delle forze dell’ordine, che impedivano l’accesso degli studenti alle aule di lezione. Ancora una volta gli studenti e le studentesse non si sono fatti intimidire riuscendo a cacciare i fascisti del Fuan e rimandando al mittente il loro odio razzista, omofobo e sessista. Ci auguriamo di non dover più vedere le loro facce in università, poiché qui mai hanno avuto e mai avranno alcuno spazio!

Student* antifascist*

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Nessuno spazio a omofobi e fascisti

Domenica 5 ottobre a Trento la pagliacciata omofoba delle Sentinelle in Piedi non è passata nel silenzio. Un gruppo di antifascist* è infatti arrivato in piazza Duomo con degli striscioni, dove le Sentinelle “vegliavano” protette da un ingente schieramento di forze dell’ordine. Interventi al megafono hanno ribadito il carattere omofobo dell’iniziativa e la connessione con gruppi neofascisti troppo noti in Trentino. I tanti applausi e alcuni interventi spontanei durante la contestazione fanno ben sperare che questo movimento, che fa passare messaggi agghiaccianti e liberticidi dietro la patina ammiccante della “libertà di espressione” (che evidentemente per loro non coincide con quella di avere un diverso orientamento sessuale) non trovi più spazio nelle piazze.  Riportiamo di sotto il testo volantinato.

NESSUNO SPAZIO A OMOFOBI E FASCISTI!

Oggi a Trento, Rovereto, Bolzano e tante altre città italiane scendono nuovamente in piazza le Sentinelle in Piedi. Si definiscono come “una resistenza di cittadini che vigila su quanto accade nella società e sulle azioni di chi legifera denunciando ogni occasione in cui si cerca di distruggere l’uomo e la civiltà”. Di che si tratta? È un’iniziativa itinerante, portata in numerose piazze italiane, che sotto la bandiera della “libertà di espressione” invoca i cosidetti valori della famiglia tradizionale come argine al presunto disfacimento morale della nostra società. La realtà dei fatti è che usano come pretesto la contestazione al ddl Scalfarotto – che va a sanzionare le posizioni e i comportamenti omofobici e transfobici – per veicolare un messaggio reazionario e cattolico. Non è un caso che le Sentinelle prendano apertamente spunto da un movimento chiamato Les Veilleurs, nato in Francia nel 2013 per contestare la legge sui matrimoni gay e dalle modalità molto più dichiaramente omofobe di quelle dei loro subdoli omologhi italiani.

Si può anche dire che il “libero” pensiero delle Sentinelle è perfettamente coerente con quello prevaricatore e reazionario dei gruppi di estrema destra, sempre pronti a cercare visibilità dietro a sigle che nascondano la loro natura. Infatti fra di loro in piazza vi siano anche militanti neofascisti. Il ripetersi negli ultimi mesi di queste manifestazioni in Trentino fa parte di un clima diffuso di odio nei confronti del diverso, che sia l’omosessuale o l’immigrato. A Marco di Rovereto quest’estate, dopo la notizia di un tentato stupro ai danni di una donna del posto da parte di un uomo di colore, per poco non si è arrivati al pubblico linciaggio dei richiedenti asilo detenuti nel Centro di Accoglienza, perchè ritenuti tutti responsabili dell’aggressione e potenziali stupratori. Sempre a Rovereto una consigliera comunale ha lasciato la città, dopo aver ricevuto minacce di morte (fra cui un proiettile via posta) perché marocchina.

In questo ambiente, i gruppi fascisti organizzati si trovano a loro agio e cercano di guadagnare legittimità cavalcando e promuovendo a loro volta la xenofobia e l’intolleranza verso il diverso. Dopo l’apertura della sede di Casapound a Trento, con il benestare di giornali e istituzioni (pronti a dipingerli come bravi ragazzi che fanno volontariato), si è verificata un escalation di episodi squadristi compiuti anche con coltelli e spranghe verso antifascisti, senza-dimora e giovani ‘‘alternativi‘‘.
Non crediamo che una legge possa cambiare mentalità purtroppo radicate e diffuse; vogliamo che il nostro modo di vivere sia regolato dai nostri sentimenti e dai nostri accordi liberi da ipocrisie burocratiche.                                                                                                           Non vogliamo lasciare nessuno spazio a chi pretende di decidere quali debbano essere i nostri rapporti, con chi dobbiamo vivere e chi possiamo amare, sotto la maschera silenziosa della violenza legislativa.

Assemblea Antifascista

L’assemblea si riunisce ogni mercoledì, dalle ore 18.00 a Sociologia. Per info: trentoantifascista.noblogs.org

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Roma, arrestato Nunzio D’Erme per un’iniziativa antifascista

da infoaut.org
 
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Si è diffusa poco fa la notizia che Nunzio D’Erme, storico compagno del movimento romano, è stato arrestato questa mattina. Ad essere stato raggiunto da un provvedimento restrittivo della libertà, assieme a lui, anche un altro compagno, Marco Bucci, che ora si trova sottoposto ad arresti domiciliari.

Al momento sono ancora poche le notizie sull’operazione scattata questa mattina ma da quel che si è appreso i fatti contestati a Nunzio e Marco sono relativi a scontri avvenuti alcuni mesi fa con un gruppo di militanti di Militia Christi, sigla di fascisti ultracattolici. Il tutto avvenne nel quartiere di Cinecittà durante un’iniziativa contro l’omofobia che si stava tenendo al Municipio, dove il gruppo di fascisti arrivò a provocare e aggredire i partecipanti all’iniziativa.

Per le 13 è stata lanciata una conferenza stampa presso la sede dell’ex X Municipio di Roma, in piazza di Cinecittà 11. L’appuntamento rappresenterà anche un primo momento di mobilitazione e solidarietà con gli arrestati.

In attesa di avere maggiori informazioni sull’operazione che ha colpito Nunzio D’Erme e Marco Bucci, esprimiamo solidarietà ai due arrestati.

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