Riportiamo questo articolo (tratto da infoaut.org), che mostra la magra figura del debuto svedese di Pegida, il movimento razzista e islamofobo cresciuto in Germania negli ultimi mesi.
Uno, due, tre, quattro, cinque, sei, sette, otto. Sono otto i manifestanti di Pegida”. A fare l’impietoso conto è stato il Dagnes Nyheter DN, il più grande e influente quotidiano svedese, che ieri sera ha potuto assistere alla grandiosa debacle dell’esordio in terra scandinava del movimento razzista e islamofobo Pegida. Ieri sera, infatti, Malmö – terza città del paese, nota per la multiculturalità e la numerosa comunità musulmana – ha ospitato la prima chiamata nazionale del movimento nato in Germania alcuni mesi fa e noto per le grandi manifestazioni xenofobe (contrastate da altrettanto numerosi cortei antirazzisti) e le provocazioni nei confronti di migranti e stranieri. Meno di dieci persone, però, si sono riunite in una piazza blindatissima del centro, e hanno sventolato bandiere svedesi mentre venivano letteralmente circondate da almeno 5000 manifestanti antifascisti che hanno così impedito lo svolgersi del presidio razzista. Al grido di “Nessun razzista nelle nostre strade!” i manifestanti hanno reso impossibile sentire gli interventi del presidio di Pegida, che è stato successivamente bersagliato da un fitto lancio di petardi. Un chiaro rifiuto alle propaganda di chi vorrebbe lucrare su una tragedia umanitaria che in Svezia ha visto il numero di richiedenti asilo passare da circa 45.000 a poco più di 80.000 tra il 2012 e il 2014, con la comunità siriana (proveniente dalle zone di guerra) che costituisce la metà di tutti i richiedenti asilo dello scorso anno. Il numero di rifugiati che beneficiano di protezione è inoltre aumentato del 25 per cento tra il 2013 e il 2014.