Una piazza blindata, chiusa dagli agenti in tenuta antisommossa in tutti i suoi ingressi, per riservarla alla “veglia” di un centinaio di “sentinelle”, la maggior parte delle quali – secondo quanto riportato dai giornali – giunte apposta da fuori provincia (una decina solamente da Belluno). Questa è l’immagine che forse meglio rappresenta l’ultima comparsata del movimento integralista cattolico delle SentinelleInPiedi a Trento, sabato 7 febbraio. Un movimento, che rispetto anche alle precedenti iniziative, è apparso abbastanza privo di seguito, ma tenuto in evidente considerazione dalle istituzioni: oltre a polizia e carabinieri in Piazza Italia c’erano anche Andreatta (attuale sindaco della città) e il candidato sindaco Claudio Cia, già noto per le sue posizioni omofobe.
Mentre si svolgeva il siparietto delle Sentinelle, a beneficio per lo più di celere e media, i soli ad avere accesso alla piazza, un gruppo di antifascisti ha volantinato nelle immediate vicinanze contro la presenza catto-fanatica delle Sentinelle, esponendo alcuni striscioni, anche in solidarietà alle rivoluzionarie kurde del Rojava. Il presidio è diventato poi un piccolo corteo che si è spostato nelle vie circostanti la piazza, raccogliendo diversi passanti, fermandosi di volta in volta per slogan e interventi che hanno rotto il silenzio della veglia omofoba. Appena un’ora prima un altro corteo, chiamato dalla Rete Contro i Fascismi, aveva sfilato per le vie del centro, dopo un presidio davanti al Dipartimento di Sociologia.
La gestione muscolare della situazione da parte della polizia ha sfiorato il ridicolo mostrando un certo nervosismo: un paio di persone, che volevano entrare in piazza, sono state fermate ed è stato concesso loro di entrare in un vicino negozio solo scortate da un funzionario di polizia. Ad una minima manifestazione di disaccordo, rispetto a questa assurda limitazione della libertà, una di loro è stata portata fuori dal negozio a strattoni per chiederne le generalità, minacciando denunce. Un fatto riportato dai giornalisti compiacenti come una prova dell’eccellente lavoro delle forze di polizia, ma in realtà dimostrazione del fatto che questi e altri grupposcoli a Trento possono scendere solamente in piazze deserte e militarizzate.