Riportiamo da Infoaut un primo aggiornamento sulla sentenza di oggi che ha inflitto quattro anni di carcere per i primi quattro arrestati per la giornata del 24 gennaio 2015. Di seguito invece sia la nota di alcuni compagni cremonesi che hanno deciso di rendere noto a tutti il comportamento di uno degli arrestati, “Sbob”, che ha colloborato con le autorità giudiziarie, contribuendo all’incriminazione di un altro imputato nel processo (il “percorso positivo” di cui parla il suo legale), da lui riconosciuto in alcune foto, sia l’indizione di un presidio per questo sabato a Cremona.
Solidarietà a Matteo, Mauro e Tide!
———-
24 gennaio antifa, condanne di 4 anni a testa per primi imputati
Alle 12.45 di oggi è stata emessa la prima sentenza dal tribunale di Cremona per i fatti legati alla manifestazione nazionale antifascista del 24 gennaio.
Manifestazione avvenuta dopo l’attacco squadrista e fascista del 18 gennaio contro il centro sociale Dordoni che mandò, tra le altre cose, in coma Emilio, compagno del Dordoni.
I primi quattro imputati sono stati condannati in primo grado a quattro anni di detenzione; è stata infatti confermata la pesante accusa di devastazione e saccheggio, retaggio del fascista codice Rocco.
Il pm Fabio Saponara, contestando il reato di devastazione e saccheggio, aveva chiesto 5 anni di reclusione per i due giovani cremonesi e per Matteo, compagno leccese e studente universitario a Bologna, 4 anni e 8 mesi per Mauro, antifascista bresciano.
Il 24 gennaio c’eravamo tutti e tutte!
L’antifascismo non si arresta!
———–
CONTRO DELATORI E INFAMI
“Il T. (Kuljit, arrestato per devastazione e saccheggio il 20 ottobre 2015) viene riconosciuto da B.A. (Sbob, arrestato per devastazione e saccheggio il 30 marzo 2015) nell’album di fotografie (…). Il B.A. affermava che il T. indossava nel corso della manifestazione lo stesso giubbotto multicolore rappresentato nelle fotografie, dicendo che il soggetto con me è T., era vestito così durante la manifestazione. Era con me quando ha raccolto il cartello e poi non l’ho più visto (…). Si deve osservare come il riconoscimento effettuato da B.A. sia inserito nel contesto delle dichiarazioni ammissive dei fatti a lui contestati, che tali dichiarazioni risultano nel complesso coerenti tra loro e con i fatti rappresentati nelle immagini in atti, nonché con quanto descritto dallo stesso B.A. nel corso del precedente interrogatorio reso davanti al GIP in data 4 giugno 2015 (Sbob è uscito dal carcere di Cremona per andare agli arresti domiciliari il 6 giugno 2015).”
Dagli atti degli arresti del 20 ottobre 2015, riguardo i fatti della rivolta del 24 gennaio a Cremona, fra parentesi situazione degli arrestati interessati.
Rendiamo pubblici questi stralci che riguardano uno degli arrestati per la manifestazione antifascista in solidarietà con Emilio del 24 gennaio per rendere noto una banalità di base: per noi i delatori e gli infami, collaborando con l’autorità e facendo arrestare un altro ragazzo, sono nemici come la polizia, i fascisti e chi comanda questo mondo.
C’è un proverbio che recita: “un bel tacer non fu mai scritto”. Semplificando lo possiamo tradurre così: quando non hai niente di intelligente da dire, è meglio se stai zitto e che, in questo caso specifico, con la polizia e i suoi organi repressivi non si parla mai.
Questi fatti, oltretutto, rendono più difficile il percorso di lotta e di solidarietà riguardante la repressione dopo la rivolta e la solidarietà espressa ad Emilio il 24 gennaio.
Rilanciamo la solidarietà a tutti gli altri arrestati e denunciati per la manifestazione del 24 gennaio e per gli antifascisti colpiti dalla repressione per i fatti del 18 gennaio quando Emilio cadde a terra, finendo in coma, per mano dei fascisti di Casa Pound, anche se alcune dichiarazioni come chiedere scusa o risarcire i danni sono lontani dal nostro modo di pensare e affrontare la repressione.
Chi devasta i territori e saccheggia le vite è l’esistente in tutte le sue forme.
Semplice, conciso e, per noi, eticamente corretto.
alcune/i anarchiche e anarchici di Cremona
———
Niente è finito: presidio antifascista
Scendiamo in strada per ribadire la nostra solidarietà ad Emilio, compagno coraggioso che, il 18 gennaio di un anno fa, per difendere uno spazio sociale dall’assalto dei fascisti di Casa Pound ha rischiato di perdere la vita.
Vogliamo ricordare che ci sono antifascisti che per i fatti del 18 gennaio sono stati arrestati e dovranno subire un processo per essersi difesi da un vile attacco squadrista.
Scendiamo in strada anche per tenere viva la giornata di rivolta del 24 gennaio dello scorso anno, per dire che c’eravamo tutte e tutti a portare solidarietà ad Emilio.
Andiamo in strada per ribadire che il covo fascista di Casa Pound è ancora li al suo posto ad un anno dall’annunciata finta chiusura; fatto che ribadisce che non saranno certo le istituzioni, complici dei fascisti, a chiudere quella sede.
Vogliamo lottare contro l’accusa di “devastazione e saccheggio” che, come successo per Genova 2001, per la rivolta contro l’austerità del 15 ottobre 2011 a Roma e per i fatti del Primo Maggio di Milano contro Expo, vuole seppellire donne e uomini nelle galere perché accusati di essersi rivoltati contro questo sistema fatto di oppressione e sfruttamento.
Siamo vicini e solidali con Aro e Vivi, compagni che hanno subito un arresto e una condanna ad un anno e due mesi nel marzo dello scorso anno, per essersi opposti ad un presidio vigliacco anti-immigrati dei fascisti di Forza Nuova in quel di Formigine, in provincia di Modena.
Siamo vicini e solidali con Andre, Pippo e Tommy, tre compagni antifascisti accusati di aver sabotato un avamposto fascista nel parmense, una notte di aprile dello scorso anno, perché tentare di chiudere i covi fascisti non dovrebbe rimanere solo nel “vorrei ma non posso”.
Vogliamo comunicare in strada contro il razzismo e la guerra fra poveri, al fianco di tutti quegli sfruttati che lottano contro la miseria generalizzata che produce questo mondo, armata da frontiere e galere che andrebbero solo distrutte.
Nessuna pace per gli oppressori, nessuna guerra fra gli oppressi.
Sabato 23 gennaio 2016
Ore 15 presidio antifascista
in piazza San Luca
antifasciste e antifascisti