Succede a Roma

Da infoaut.org

Contro ogni Fascismo, mai un passo indietro. Avanti All Reds!!


all-reds
Domenica 23 marzo era prevista una partita di Rugby tra All Reds e Corsari, presso il campo dell’ex cinodromo. Una partita che gli All Reds si sono rifiutati di disputare, perdendo a tavolino. All’interno della squadra dei Corsari infatti, è presente un personaggio chiaramente fascista. Riportiamo qui sotto il comunicato della squadra di rugby All Reds, all’interno del quale esprimono le proprie motivazioni sulla decisione di non disputare la partita, facendo così chiarezza su alcuni punti.

Avevamo scelto di aspettare a prendere parola. Abbiamo evitato di cedere alla tentazione di rispondere e confutare tutto quello che ci è piovuto addosso in questi tre giorni. Abbiamo cercato di soffocare amarezza, delusione e rabbia. Non potevamo però continuare ad accettare che l…’immagine degli All Reds e del nostro campo continuasse ad essere quella dipinta da chi non ci conosce.
Domenica 23 marzo 2014 avremmo dovuto ospitare la squadra dei Corsari Rugby, per l’incontro valido per il campionato di Serie C – Lazio. Il nostro campo, come accade ormai da 7 anni, stava vivendo una nuova domenica di rugby. Aveva appena ospitato un concentramento della Coppa Italia Femminile di Rugby a Sette , con la presenza di diverse squadre e diversi appassionati, mentre la squadra maschile stava ultimando i preparativi per la partita ed il terzo tempo. Dopo che alcuni giocatori della squadra avversaria arrivati sul campo erano già stati accolti, accadeva quanto segue.

Alcune persone, Antifascisti del territorio, presenti nell’area antistante l’impianto sportivo, hanno riconosciuto in un giocatore della squadra ospite un personaggio noto per essersi distinto e distinguersi, da oltre dieci anni, in gravi comportamenti ispirati dalla più becera delle idee, quella fascista. Tale soggetto è noto anche a noi per atteggiamenti sul campo, non solo poco sportivi e provocatori, ma soprattutto per chiare manifestazioni di apologia del fascismo, come saluti romani o insulti alla Memoria. Data la sua appartenenza ad organizzazioni neofasciste romane ed i suoi trascorsi, gli antifascisti presenti hanno preteso che il soggetto in questione non si avvicinasse allo spazio dove si sarebbe dovuto tenere l’incontro di rugby. Spazio che fa della Memoria un suo valore fondante, che non dimentica i compagni e gli amici uccisi da mani e lame fasciste, spazio che ha perso un fratello per colpa di queste lame e dove vive il circolo ANPI Renato Biagetti a lui dedicato. Per questo le persone sensibili alla Memoria non potevano accettarlo ed hanno quindi preteso il suo allontanamento. In tutto ciò la nostra squadra, consapevole che la presenza di quel giocatore e la situazione generatasi avrebbero potuto minare la serenità di tutti, ha preferito rinunciare alla partita. Non siamo scesi in campo accettando il fatto che la vittoria sarebbe stata data d’ufficio ai Corsari Rugby, ponendo fine alla farsa inscenata da colui che, con fare innocente, ancora dichiarava di voler giocare solo a Rugby. Noi All Reds non abbiamo impedito a nessuno di giocare. Abbiamo voluto evitare ogni spiacevole situazione, in primis quella suggerita dai perbenisti del giorno dopo che, accusandoci di aver fatto male al rugby, avrebbero al nostro posto giocato con l’obiettivo di rompere le costole in campo a giocatori non graditi.

“Così avrebbe prevalso e vinto lo sport”.
“Così avreste regolato i conti sul campo”.
“Così avreste giocato una bella partita”.Ci dicono che a rugby si fa così.

Si spostano, in maniera ipocrita e vigliacca , sul campo i malumori. Si approfitta del gioco duro per far male all’avversario.
Ma in campo tutto è lecito, in primis l’ipocrisia?
Scusateci se non abbiamo voluto essere attori di questa farsa. Scusateci se abbiamo voluto impedire che sul campo si inscenasse l’ennesimo teatrino per una persona solita a provocazioni e dileggio. Scusateci se abbiamo voluto evitare che la partita potesse assumere dei brutti connotati anche fuori dal campo per la deplorevole identità politica di una persona. Scusateci se abbiamo preferito “regalare” una vittoria ai Corsari evitando spiacevoli situazioni. A noi piace rispettare il gioco, i nostri tifosi, le bambine e i bambini che con noi si avvicinano al rugby. A noi piace liberare gli spazi e renderli fruibili a tutti, condividere l’impianto con progetti e realtà che non hanno la possibilità di una struttura sportiva, come la prima squadra gay-friendly d’ Italia.
A noi piace uno sport popolare, libero e autogestito. I nostri valori sono l’antifascismo, l’antisessismo e l’antirazzismo. Il nostro rugby a qualcuno non piace. Lo dimostra il caso mediatico superficiale, fazioso e diffamatorio, inscenato in meno di 24 ore, dai “web-tabloid” di rugby ai social network, dai quotidiani nazionali ai Tg regionali.

Domenica abbiamo difeso il rugby. Lo abbiamo protetto dal provocatore di turno. Lo abbiamo liberato da un’ anticultura che molti si rivendicano parlando a bocca piena di “sport senza politica”, mentre scendono in campo inneggiando al fascismo. Abbiamo garantito la tranquillità e la serenità di tutti sacrificando noi stessi, accettando ogni conseguenza, con la responsabilità di chi ama questo sport e lo vive con sacrificio e passione.

All Reds Rugby Roma

 

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Corteo a Rimini in risposta alle aggressioni fasciste

locandina.corteo_antifa.22.marzo

A Rimini, nella ridente costa romagnola, lo scorso 8 marzo due compagni dopo un diverbio vengono aggrediti a colpi di lame da un gruppo di fascisti, due dei quali ex (..?)forzanovisti. Uno dei due versa ancora in gravi condizioni in ospedale.

Solidarietà ai due compagni accoltellati.

  • Linkiamo il prezioso contributo di radiocane, con le testimonianze di alcuni amici dei compagni aggrediti:

http://www.radiocane.info/rimini-fascisti-riviera/

  • Qui il link del comunicato in merito all’aggressione:

http://www.ecn.org/antifa/article/4260/rimini-due-compagni-accoltellati-comunicato

  •  Qui di seguito il testo di invito al corteo del 22 marzo.

http://informa-azione.info/rimini_corteo_antifascista_dopo_accoltellamento_di_due_compagni

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Sull’udienza del 18 marzo

dimenticatojoMartedì 18-3-14 si è tenuta un’udienza del processo che vede imputati quattro antifascisti per una presunta aggressione a noti neofascisti trentini. Si era scelto il rito abbreviato, che prevede una sentenza solo sulla base del fascicolo di indagine, quindi senza sentire testimoni, né acquisire ulteriori prove in aula. Nel fascicolo del pm, quello su cui appunto si basa la decisione del giudice, mancavano però proprio i documenti che avrebbero dovuto attestare il riconoscimento dei quattro compagni da parte dei fascisti, teoricamente avvenuto attraverso un confronto di foto segnaletiche. Sostanzialmente si chiedeva al giudice di condannare senza portare la prova che i fascisti avevano riconosciuto proprio quelle persone tra tutte le foto segnaletiche mostrategli.

Nonostante il rito abbreviato preveda l’ampliamento del fascicolo di indagine solo a fini difensivi, il giudice ha deciso di rinviare l’udienza al 14 aprile per permettere al pm di acquisire questi documenti, della cui esistenza, peraltro, non vi è finora nessuna prova. Non ci stupisce che la cosiddetta giustizia, amministrata dai tribunali, pieghi a proprio piacimento le proprie regole pur di servire padroni e fascisti e purtroppo la storia recente presenta fin troppi tragici esempi in questo senso.

Ancora una volta ribadiamo che per i fascisti non c’è nessuno spazio, né in strada né altrove, e che la nostra solidarietà va a chiunque decida di cacciarli, con le buone o con le cattive.

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Fascisti infami. Martedì 18 Marzo, processo ad alcuni antifascisti a Trento

presidioAntifa18marzoWEB

 Martedì 18 Marzo, alle ore 9.30 davanti al tribunale di Trento (largo Pigarelli), ci sarà il presidio in solidarietà a Luke, Leo, Sabrina e Martino in quanto una fredda notte di gennaio di un anno fa, alcuni fascisti sporsero denuncia in questura contro di loro (e contro altre persone) per aggressione ed altre accuse.

Ecco un processo o meglio, l’ennesima riprova sul come agiscono e soprattutto cosa realmente sono quelli che vengono difesi da polizia e giornali: se succede che loro si trovino in numero maggiore rispetto a te, non ci pensano due volte a lasciarti a terra. Ma se poi capita che siano loro ad uscirne malconci, ecco pronta la chiamata a mamma questura; perché dove non arrivano le lame, certamente arrivano le forze dell’ordine.

L’invito è chiaramente esteso a tutte le individualità antifasciste della città.

Non sono graditi pennivendoli.

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La notte nera di Milano

Davide “Dax” Cesare, è stato ucciso a coltellate la notte tra il 15 e il 16 Marzo del 2003 da parte di fascisti fuori da un bar, in zona ticinese a Milano. Una volta usciti, lui assieme a dei suoi compagni, furono attaccati da due fratelli  e il loro padre, tutti e tre dichiaratamente di estrema destra. Aggredirono Dax colpendolo con le lame in varie parti vitali del corpo, a lui e ad un suo amico. Una volta scappati, e chiamata l’ambulanza si aggiunse il “contributo” delle forze dell’ordine, che ostruirono la via dei soccorsi volutamente. Per di più caricarono e massacrarono gli amici e i familiari che accorsero al pronto soccorso dove era stato trasportato nel frattempo e dove morì.

Consigliamo questo video, in cui  viene ricostruito ciò che successe quella notte: la violenza fascista e la collusione poliziesca.

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