Il 25 aprile non è una ricorrenza!

Quest’anno il 25 aprile torna ad avere a Trento una sua specifica importanza.
Non è solo la presenza di una sede di CasaPound a restituire al giorno della Liberazione il suo significato di giornata di lotta, ma anche l’esigenza di sottrarlo alle vuote celebrazioni  delle istituzioni che, oltre a proteggere di fatto l’operato di quei quattro infami, cercano di far passare la resistenza come una lotta per l’indipendenza trentina.

Uno dei motivi della loro agibilità è infatti il supporto di una questura compiacente se non addirittura collaborativa. Più di una volta, gli squadristi del terzo millennio sono stati avvistati in centro città in placida compagnia delle forze dell’ordine, nonostante fossero armati di spranghe e catene e, in almeno due occasioni, persino di lame.

A favorire questa situazione è il comportamento delle varie istituzioni locali e del Comune i quali, sin dall’apertura del Baluardo, si sono sempre nascosti dietro un democraticissimo silenzio, quando non hanno esplicitamente dichiarato la loro complice tolleranza.

Una menzione speciale va poi fatta del ruolo subdolo e deplorevole dei mass media locali, L’Adige in primis, che non hanno perso un’occasione di difendere i fascisti a spada tratta. Essi continuano a dipingere i casapoundini come bravi ragazzi, omettendo ogni riferimento alle loro aggressioni squadriste e alla loro ideologia xenofoba e reazionaria. Parlano invece degli antifascisti solo per descriverli come nostalgici promotori di una guerra fra bande.

L’avanzata della destra più reazionaria la si respira in varie parti d’Europa, Italia compresa, e questo non a caso quando le condizioni di vita continuano a peggiorare a causa di un sistema economico e politico sempre più deciso a difendere la propria riproduzione.

Ed è per questo che il 25 aprile, in ricordo di chi la resistenza e la guerra al fascismo e al suo mondo l’ha fatta, vogliamo scendere in strada assieme a chi oggi si oppone allo sfruttamento dei territori e delle nostre vite e resiste agli attacchi del capitale.

Perché il ruolo dei fascisti è quello di uccidere le resistenze.
Perché la vita che vogliamo è completamente differente da quella che vogliono imporci.

VENERDI’ 25 APRILE, CORTEO ANTIFASCISTA
CONCENTRAMENTO ORE 15 IN PIAZZA DANTE

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25 aprile – Corteo Antifascista

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Presidio mercoledì 9 aprile

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Contro lo squadrismo, organizziamo l’autodifesa, chiudiamo Casapound

La notte di lunedì 31 marzo ha visto per le strade di Trento una sgradita presenza: quella dei neofascisti di Casapound.

In una ventina – con caschi, mazze e alcune spranghe di ferro – sono stati visti intorno alla mezzanotte aggirarsi per le vie del centro città, dopo che avevano concluso al “Baluardo” (la loro sede a Madonna Bianca), un incontro, dal significativo titolo «Fascismi sconosciuti».

Incrociato un ragazzo in bicicletta, che aveva l’aria di un “alternativo”, lo hanno sbattuto a terra e picchiato quale «avvertimento agli antifascisti».

Grida dai palazzi limitrofi hanno spinto i fascisti alla fuga, impedendo che l’aggressione avesse esiti ben peggiori.

Non contenti, dopo essersi ricompattata, la squadraccia ha proseguito il giro, tentando di forzare il portone di una casa, dopo che alcuni abitanti dello stabile avevano notato dalla finestra con stupore il manipolo di camerati.

Questi avvenimenti sono di particolare gravità e non giungono senza preavviso.

Nel corso dell’ultimo mese sono state ben 4 le aggressioni compiute da appartenti a Casapound contro ragazzi, riconosciuti come antifascisti.

Lo stesso pomeriggio del 31 marzo in dieci noti componenti del nucleo trentino di Casapound, gli stessi responsabili di un’aggressione davanti Sociologia pochi giorni prima, si sono fatti vedere davanti alla medesima facoltà per provocare i presenti, facendo un brillante sfoggio di insulti sessisti ad alcune compagne.

Tutto ciò è la conferma di cosa significhi l’apertura di una sede fascista: la possibilità per i fascisti di incontrarsi, organizzarsi e pianificare le proprie azioni squadriste.

Sono passati quattro mesi è già si sentono legittimati a muoversi per il centro e ad aggredire persone anche a caso, per il gusto di farlo e per mettere paura fra chi ha sempre vissuto le vie cittadine.

Reagire a questa escalation di squadrismo è urgente e spetta a ciascuno di noi, per impedire che la loro agibilità, fisica e politica, si allarghi ulteriormente.

Ognuno deve dare il suo contributo, per non lasciar passare questi fatti nell’indifferenza e nella paura che più di ogni altra cosa legittimano e favoriscono l’operato di questi vigliacchi.

Strappare i loro manifesti, coprire le loro scritte, contestare le loro iniziative pubbliche, presidiare le strade e mettersi in mezzo quando si fanno vedere, procurare fastidi alla loro sede…

Sono tante le modalità d’azione e diversi i piani su cui occorre muoversi per estirpare la presenza neofascista da Trento.

Di sicuro, e a maggior ragione dopo questi fatti, va praticata e fatta diventare abitudine condivisa l’autodifesa e la presenza in strada per garantire l’incolumità di tutte e tutti.

Assemblea Antifascista

trentoantifascista.noblogs.org

Ogni mercoledì 18.30 >> ASSEMBLEA ANTIFASCISTA @ Sociologia

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Fascisti vittime?

Schermata-3Nella notte fra il 25 e il 26 marzo, qualche anonimo ha attaccato la sede di Casapound di Trento, nel quartiere di Madonna bianca a Trento.                                                   Un’azione che esprime una delle varie forme dell’antifascismo, di cui difendiamo, senza la pretesa di rappresentare nessuno, l’insieme delle pratiche.

Ancora una volta i fascisti si dipingono come vittime.

Ciò che non dicono i nipotini del duce, è che per tre volte in un mese hanno aggredito in gruppo degli antifascisti, in due occasioni in tredici contro tre. L’ultima aggressione è avvenuta mercoledì 26 marzo, in pieno giorno, davanti alla facoltà di sociologia. Evidentemente queste carogne si sentono ben protette e sono galvanizzati dal fatto di disporre, per la prima volta a Trento, di una sede dove riunirsi e organizzarsi.

Di fronte a questo, che la saracinesca sia volata in aria, ci sembra proprio il minimo.

Proviamo solo disprezzo per chi, in nome della democrazia, legittima e difende i fascisti. A chi condanna l’azione contro “il Baluardo” senza mai aver mosso un dito non abbiamo nulla da dire.

L’invito che facciamo a tutti gli altri è che ognuno dia il proprio contributo per negare gli spazi ai fascisti. Solo auto-organizzandoci, ognuno con i modi che preferisce, riusciremo a cacciarli.

 Assemblea Antifascista

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