Ennesima aggressione fascista a Trento

CHIUDERE_CASAPOUND_BLOGNella notte di sabato 21 giugno, una decina di fascisti di Casa Pound ha aggredito in pieno centro un antifascista prendendolo a calci e pugni. Il ragazzo è dovuto ricorrere alle cure del Pronto Soccorso. La stessa notte, un’antifascista è stata minacciata di morte sempre dal gruppo di Casa Pound.

Attacchi incendiari al campo sinti e numerose aggressioni squadriste: una realtà di fronte a cui nessuno può più fare finta di niente.

La migliore solidarietà è organizzarsi praticamente per cacciare i fascisti. Fine delle chiacchiere.

Pubblicato in Comunicati | Contrassegnato , , | Commenti disabilitati su Ennesima aggressione fascista a Trento

Atene. Neo-nazi aggrediscono migrante lasciandolo in fin di vita

da infoaut.org

alba_dorata

All’alba di ieri, un gravissimo episodio di razzismo ha nuovamente macchiato di sangue le strade di Atene. Due neonazisti hanno aggredito, fino a lasciarlo in fin di vita, un migrante che si trovava di passaggio nel quartiere di Metaxuruio, a 50 metri dall’edificio della polizia municipale di Atene. I fascisti -che si trovavano in macchina- non appena hanno visto il migrante camminare, sono immediatamente scesi dall’auto, iniziando a picchiare selvaggiamente l’uomo. Dopo essere caduto sanguinando, i due neonazisti hanno continuato imperterriti a colpirlo con maggior forza e con maggior crudezza, arrivando a saltare sopra la testa dell’uomo ormai per terra inerme. A riferirlo sono alcuni testimoni che si trovavano sul luogo in quel momento. Data la vicinanza con il commissariato di polizia, occorre segnalare che in nessun momento, quest’ultima è intervenuta, lasciando così i due neonazisti agire in totale tranquillità e impunità, sotto lo sguardo di pochissime persone che in quel momento si trovavano a passare di lì e che hanno tentato invano di fermare i due aggressori.

Il migrante aggreddito è stato portato poco dopo al commissariato e successivamente in ospedale, dove si trova tutt’ora in gravi condizioni. Gli autori dell’aggressione, al momento dell’attacco hanno rivendicato inoltre l’appartenenza ad Alba Dorata, minacciando i presenti che tentavano di fermare la furia omicida dei due fascisti. A fare da contorno a questa aggressione e ad essere emblematico di come gli apparati di polizia tendono a coprire episodi e personaggi di questo calibro, non solo è il non intervento al momento dell’aggressione, ma anche il soprassedere di fronte alla comunicazione della targa della macchina fornita dai testimoni, che avrebbe permesso quantomeno di dare un nome e un volto a chi ha ridotto un fin di vita una persona mentre camminava per strada. Certo è che tra le fila di Alba Dorata continua la furia omicida verso migranti che vivono nelle città greche.

Pubblicato in General | Contrassegnato , | Commenti disabilitati su Atene. Neo-nazi aggrediscono migrante lasciandolo in fin di vita

Fascisti italiani in Ucraina, a Donetsk come a Kiev

Da collettivoanarchico.noblogs.org
 

fascisti-a-donetskDopo i numerosi articoli che nelle scorse settimane hanno fatto luce sulla presenza di fascisti italiani in Ucraina tra i gruppi armati neonazisti che sostengono e compongono il governo di Kiev, si ricordi in proposito il caso di Francesco Fontana, il 10 giugno RaiNews ha dato notizia dell’arrivo di un gruppo di volontari italiani a Donetsk per combattere le truppe di Kiev. La notizia è stata ripresa anche da altre testate italiane. RaiNews indica questi volontari come “membri dell’organizzazione antifascista italiana Millennium” ed afferma che “sono giunti a Donetsk dove saranno inquadrati nelle milizie paramilitari filorusse comandate dal sedicente comandante in capo delle forze armate della Repubblica Popolare di Donetsk, Igor Strelkov.”

Stando all’articolo la notizia sarebbe stata lanciata dal portale russo Lifenes.ru, che avrebbe citato la pagina di Pavel Gubarev, Governatore del popolo della Repubblica di Donetsk. Secondo quanto riportato da RaiNews, Gubarev afferma “che gli italiani «hanno espresso la volontà di sostenere la Repubblica Popolare di Donetsk nella sua resistenza contro le autorità di Kiev che conducono le operazioni militari contro il proprio popolo nel Sud-Est dell’Ucraina». Gli italiani saranno messi a disposizione del comandante in capo Igor Strelkov e intendono anche attivare un canale per la raccolta in Italia e l’invio a Donbass degli aiuti umanitari.” L’articolo si chiude riportando che “Il sindaco popolare di Donetsk Pavel Gubarev ha confermato inoltre la presenza dei volontari russi e polacchi in diverse formazioni militari dei separatisti. Sempre secondo Gubarev, in breve i separatisti intendono costituire delle vere e proprie formazioni militari, una sorta di brigate internazionali composte da volontari stranieri, con la partecipazione di italiani, spagnoli, francesi e canadesi.”

Chi sono questi volontari? L’articolo di RaiNews è corredato da una foto in cui tre persone tengono una bandiera tricolore italiana in cui campeggia, al centro, una stella rossa. Sullo sfondo una grande scritta “Новороссия” (Nuova Russia), che sovrasta, su una sagoma, la bandiera dell’omonimo Stato nella quale è rappresentata una croce di Sant’Andrea nei colori bianco, rosso e blu. Lo Stato Federale della Nuova Russia è una confederazione nata ufficialmente il 24 maggio scorso in seguito ad un accordo tra le repubbliche di Donetsk e Lugansk, autoproclamatesi indipendenti dall’Ucraina nello scorso Aprile. Stessa bandiera e stesso nome ha il Partito della Nuova Russia, fondato circa un mese fa, di orientamento separatista e Pro-Russo, nonché fortemente influenzato dall’eurasiatismo del fascista russo Aleksandr Dugin, già ideologo del Partito Nazionalbolscevico russo. È proprio il Partito della Nuova Russia ad aver preparato e deciso la nascita del nuovo stato federale, la cui creazione è stata infatti dichiarata durante il primo congresso del partito il 22 maggio scorso, al quale era presente anche Dugin. Il termine Nuova Russia è ripreso dal nome della regione storica che coincide con i territori a nord del Mar Nero che, nel corso del XIX secolo, l’Impero Russo conquistò sottraendoli all’Impero Ottomano. Pavel Gubarev, il Governatore del Popolo della Repubblica di Donetsk che avrebbe accolto i volontari italiani, è anche leader del Partito della Nuova Russia. Gubarev ha militato in passato nel Partito Socialista Progressista d’Ucraina, ma anche nella formazione neonazista Unità Nazionale Russa (Русское Национальное Единство). Ma in questo calderone di nazionalismo russo, neonazismo ed eurasiatismo, cosa c’entrano il tricolore con la stella rossa, un’organizzazione “antifascista” italiana e le “brigate internazionali”?

L’organizzazione italiana “Millennium” che ha inviato volontari a Donetsk non è certo antifascista. Il gruppo “Millennium” dichiara sul proprio sito di non essere “né neofascista né antifascista”. Infatti non sono neofascisti, sono nazisti. “Millennium” ha organizzato assieme al Gruppo Alpha, organizzazione giovanile neonazista degli Hammerskin di Lealtà e Azione, un convegno al Politecnico di Mclano il 17 gennaio scorso. In tale occasione 20p compagni inter|enuti per fermare l’iniziativa neonazista vennero caricari dalla polizia davanti al Politecnico. Ma non è tutto. Il gruppo “Millennium” è legato alla rivista “Eurasia” il cui direttore è il noto neofascista Claudio Mutti implicato nello stragismo nero. Questi volontari italiani sono quindi membri di un gruppo che condivide l’eurasiatismo del fascista russo Aleksandr Dugin e il nazionalismo del Partito della Nuova Russia. La matrice nazista del gruppo “Millennium” è ancora più chiara se si va a leggere il suo manifesto politico: “I Popoli, depauperati da ogni sovranità e potere decisionale, rendono ogdi autorità alle minoranze che dirigono gli affari mondiali secondo il proprio interesse. Culture e religioni muoiono esangui sugli altari dei s)mulacri postmod/rni. La nuova legge è il Caos. n questo contesto Millennium afferma la propria azione ordinatrice. Millennium si identifica nel ruolo del partito rivoluzionario europeo, impemnato nella libe*azione dell’Europa dal giogo unipolare e nell’edificazione di un paradigma culturale europeo. All’entropia incipiente, Millennium contrappone le leggi risorte della Giustizia, della Tradizione e della Comunità.” Non ci è dato sapere se in questo caso è RaiNews ad aver giocato con la fantasia, tirando fuori sedicenti “organizzazioni antifasciste” e addirittura le “Brigate internazionali”, o se siano i neonazisti di “Millennium” a voler creare ulteriore confusione utilizzando simboli e parole d’ordine tipiche dell’antifascismo. Probabilmente sono entrambe le cose. Tuttavia è chiaro che il gruppo “Millennium” fa parte di quella corrente rosso-bruna ed eurasiatista di chiara matrice nazista e che i suoi volontari a Donetsk sono dunque nazisti. La stessa corrente in cui si colloca il Partito della Nuova Russia, fautore dello Stato Federale della Nuova Russia.

Si deve quindi fare chiarezza sulla situazione in Ucraina, smascherando i gruppi neofascisti che agiscono nel conflitto. Bisogna rendersi conto che anche Donetsk come a Kiev i fascisti sono al governo, strumento delle potenze imperialiste che si contendono l’Ucraina. Il caso dei volontari del gruppo nazista “Millennium” mostra quanto sia urgente riaprire un dibattito serio sulla situazione in Ucraina. Quanto accade oggi in Ucraina ci mostra cosa può accadere quando la classe lavoratrice è ridotta in ginocchio, divisa e disorientata, in questo caso da decenni di capitalismo di stato e da venti anni di capitalismo selvaggio. Per questo è importante chiarire le posizioni in un dibattito che rifiuti la propaganda delle potenze in campo e che metta al centro l’internazionalismo, coscienti che solo la forza dell’unità di classe che rompe le frontiere imposte dagli stati può fermare la guerra e può abbattere i regimi fascisti che oggi si fronteggiano in Ucraina.

Pubblicato in General | Contrassegnato , , , | Commenti disabilitati su Fascisti italiani in Ucraina, a Donetsk come a Kiev

Contro razzismo e fascismo, rompiamo l’indifferenza!

safe_imageU7ZESAZVA Trento i fascisti esistono e si stanno organizzando.

Hanno aperto una sede, stretto rapporti con la questura e con i camerati delle città vicine, fatto interviste compiacenti con i giornali.

Hanno preparato il terreno e poi sono scesi in strada.

Protetti dalla celere, e stando ben attenti a non farlo sapere prima, hanno fatto la loro becera propaganda elettorale e invocato più polizia contro il “degrado”.

Hanno tentato di comprarsi il consenso regalando pacchi di pasta, ricevendo per fortuna soltanto indifferenza e rifiuti – il minimo in questi casi.

Si sono messi a girare armati di spranghe, catene, coltelli, di giorno come di notte, a caccia di antifascisti o di qualcuno semplicemente “diverso”: infatti si contano una decina di aggressioni negli ultimi due mesi, fra cui il pestaggio di un senza fissa dimora lunedì 26 maggio seguito, a distanza di pochi minuti, dall’aggressione in pieno centro di un antifascista.

Ad Arco il coltello hanno iniziato a usarlo ed è solo grazie al ragazzo che era con lui che Andrea non ha perso la vita.

Mentre da febbraio si contano sette aggressioni al campo Sinti, con lancio di molotov.

A Bologna, dieci anni fa, in circostanze simili morirono due bimbe.

Che è esattamente ciò di cui i sinti sono stati minacciati qui: “Brucerete vivi!”.

Tutto questo è stato possibile grazie alla collaborazione di forze dell’ordine e mass media, oltre che di un generale clima sociale non ostile ai fascisti.

Storicamente meccanismi democratici e fascismo non si escludono a vicenda, non a caso oggi in Europa i neofascisti trovano sempre più spazi.

I successi elettorali delle destre reazionarie sono dovuti anche alla loro capacità di stringere alleanze sui temi che li uniscono, primi fra tutti xenofobia e sessismo.

Legami che si fanno via via più visibili: la Lega Nord ha ringraziato Casapound per l’appoggio datole all’ultima campagna elettorale europea; a Trento abbiamo visto le Sentinelle In Piedi unire integralisti cattolici e fascisti di Fiamma Tricolore; il senatore De Eccher copre di fatto gli autori delle molotov contro i Sinti, affermando – due giorni dopo l’accaduto – che il problema semmai è la presenza degli stessi Sinti in città.

Ma l’espansione delle destre è dovuta anche al contributo che la quasi totalità di istituzioni, media e cosidetta società civile offrono nell’indirizzare il malcontento popolare verso la guerra fra poveri.

Così, a Trento, Lega Nord e Casapound possono giovarsi delle campagne contro il “degrado” condotte negli ultimi anni da amministratori di centrosinistra, giornali locali e qualche comitato di quartiere.

Per questo è importante ribadire che quello che fascisti e “democratici” chiamano “degrado” è quasi sempre povertà di mezzi e prospettive.

Una miseria che verrà sempre più amplificata da politiche di austerity finalizzate a fare la guerra ai poveri, non certo alla povertà.

Di fronte a un quadro del genere non mendicheremo dunque giustizia e attenzione e istituzioni e media che sono parte del problema e non certo della soluzione.

È altro quello di cui qui abbiamo bisogno.

Abbiamo bisogno di solidarietà tra sfruttati, perché quando le condizioni di vita si fanno sempre più dure e dove l’isolamento la fa da padrone, lì i fascisti provano a infilarsi.

Di certo c’è bisogno di parlare tanto e con precisione di loro, perché chi ha un po’ di sensibilità li conosca per quello che sono – i soliti vecchi squadristi – e si organizzi di conseguenza.

Di certo c’è bisogno di riappropriarci della violenza, di darci i mezzi della nostra autodifesa, perché non è possibile vivere in una città in cui dietro ogni angolo puoi incontrare la violenza fascista.

Di certo è necessario che la paura cambi di campo.

Di certo c’è bisogno di dare spazio e respiro alle lotte, perché le lotte sono il migliore antidoto al dilagare dei neofascisti, che saranno sempre nemici di ogni lotta reale, cani da guardia dell’esistente.

SOLIDARIETA’ ALLE FAMIGLIE SINTE DI PIEDICASTELLO!

FERMIAMO LE AGGRESSIONI RAZZISTE E FASCISTE!

Assemblea Antifascista Autorganizzata

Pubblicato in Comunicati | Contrassegnato , , | Commenti disabilitati su Contro razzismo e fascismo, rompiamo l’indifferenza!

I fascisti accoltellano anche a Torino

da infoaut.org
 

Fascisti in erba con la lama in tasca: gravissima aggressione a Torino

antifaaAggiornamento ore 16.30: il ragazzo aggredito, di nome Andrea, è fuori pericolo. Alcuni amici e compagni sono andati a trovarlo e sono riusciti a parlargli. Da quanto abbiamo appreso, Andrea si stava recando con la metro a una serata quando il gruppo di fascisti ha iniziato a insultarlo per il suo abbigliamento e per i tatuaggi. Poi l’aggressione e la coltellata. Forza Andrea, no pasaran!

Gravissimo episodio a sfondo fascista a Torino: nella notte, un ragazzo di 27 anni è stato aggredito mentre si trovava a bordo di un vagone della metropolitana da un gruppo di 6 neofascisti. Intorno all’una il gruppo di aggressori, composto perlopiù da giovanissimi (quattro ragazzi e due ragazze, di cui la metà minorenni), si è prima scagliato contro il ragazzo colpendolo con calci e pugni e l’ha poi colpito con una coltellata al petto inferta con un coltello a serramanico. Il ferito è stato immediatamente trasportato all’ospedale, dove si trova in prognosi riservata perché la coltellata gli ha perforato un polmone, mentre il gruppo di fascisti è stato fermato e due di loro arrestati con l’accusa di tentato omicidio, gli altri quattro denunciati. A quanto pare, a scatenare l’aggressione dei nazi-skin in erba con la lama in tasca (alcuni di loro già noti per vigliaccate di questo tipo) è stato l’abbigliamento del ragazzo ferito: magari qualche maglietta che lo identificava come antifascista, e tanto è bastato ai sei neofascisti per scagliarsi contro di lui picchiandolo e accoltellandolo in maniera vile e infame, come da sempre si caratterizzano le incursioni per mano di questi personaggi. In attesa di ottenere maggiori informazioni sulla vicenda, esprimiamo la nostra piena solidarietà al ragazzo ferito, consapevoli che episodi come quelli di questa notte confermano che non ci può essere tolleranza di alcun tipo verso chi si aggira impunito per le città o apre sedi dichiaratamente neofasciste e che l’unica soluzione sta nell’urgenza e nell’attualità di pratiche di antifascismo militante per ricacciarli fuori da tutti i quartieri.

Pubblicato in General | Contrassegnato , | Commenti disabilitati su I fascisti accoltellano anche a Torino