Forlì: No pasaran! Report antifascisti da Forlì

Comunicato di alcun* antifascis* di Forlì dopo le ultime mobilitazioni antifasciste (da Contropiano.org).

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Per la seconda volta nell’arco di un mese, la feccia neofascista ha tentato di “prendersi la città di Forlì”. Nel primo caso (sabato 7 febbraio) erano stati i “bravi ragazzi” di Casa Pound a provarci: sbandierato come un corteo che doveva portare militanti neofascisti da tutta la regione, gli epigoni forlivesi di Iannone hanno raccimolato 25 sfigati apparsi frastornati dalla risposta determinata degli antifascisti. Questa era la prima vera prima prova generale per loro, la prima volta che uscivano fuori dalla loro fogna aperta in città nel maggio 2014 (il “Barbanera” di via Donizzetti 31). Sabato 14 marzo, invece, ci ha voluto provare Forza Nuova, che in Romagna vanta un ben più solido radicamento (la loro sede storica si trova a Faenza, via Torricelli 22). Giunti in una cinquantina per una manifestazione contro gli immigrati (emblematico il loro striscione “l’immigrazione uccide”) in una piazza Saffi con più persone in giro del solito per la recente apertura di “Eataly” (il megastore di lusso partner del vorace Expo2015) e scortati come sempre da una presenza smodata di pulotti antisommossa, Ros, digossini e compagnia brutta, i fasci hanno trovato ad accoglierli 250 persone, tra compagni/e anarchici/che e comunisti/e, studenti delle superiori, collettivo universitario, individualità antifasciste, vecchi e nuovi partigiani , associazionismo cittadino e semplici cittadini. Molte le donne e i giovani. Da segnalare positivamente anche la buona presenza di immigrati, che stavolta ci hanno messo la faccia. Cosa non scontata. E anche la partecipazione di vecchi/e signori/e che che ci ricordavano che i fascisti vanno trattati come si faceva un tempo e cioè “presi a bastonate!”. I forzanovisti, giunti dalle città e dai paesi di tutta la Romagna e capitanati dal loro ducetto in pectore, il riminese Mirco Ottaviani, con al seguito qualche vecchio residuato del passato e qualche camerata del MIS (Movimento Idea Sociale) del defunto Pino Rauti, si sono dilettati in cori beceri, deliri razzisti, invettive verso gli antifascisti e molti saluti romani a braccio teso. Questo per due orette e sempre subissati dalla rabbia e dalle grida degli antifascisti, tenuti a distanza dal cordone di celerini. Al termine i fasci sono stati scortati al parcheggio adiacente la piazza (piazza XX Settembre) dove avevano le auto. In questo frangente la questura ha pensato bene di far transitare i fascisti di fronte al monumento che ricorda i caduti partigiani, come del resto già avvenuto in occasione della passata manifestazione di Casa Pound, mentre gli aderenti all’ANPI presenti erano andati a presidiare il monumento (mentre il resto degli antifascisti veniva respinto dalle forze del (dis)ordine). I fascisti sono quindi passati, sputando addosso ed insultando i partigiani e gli aderenti dell’ANPI. Dopo pochi attimi i fascisti sono saliti sulle auto e rapidamente se ne sono andati. Una cosa è certa: anche questa volta i fascisti non sono riusciti a prendersi Forlì, così come era nelle loro intenzioni. La città rappresenta, infatti, per tutti i gruppi fascisti e xenofobi (Forza Nuova, Casa Pound, MIS, Fratelli D’Italia-AN, Lega Nord) una ghiotta meta, anche perchè è la provincia che ha dato i natali al traditore pelato di Predappio, paese che dista pochi km dal capoluogo e vede ormai da anni le consuete calate dei fascisti da tutt’ Italia per celebrare il ventennio mussoliniano e la marcia su Roma (fasci fessi e indefessi acquirenti dei 3 negozi di memorabilia del ventennio fascista). Nonostante ci abbiano provato più volte, una cosa rimane chiara: FORLÌ È ANTIFASCISTA! Gli antifascisti lo hanno dimostrato una volta di più!

Una parola, però, la vogliamo spendere anche riguardo a quei partiti politici che il giorno dopo il raduno di FN, come da tradizione consolidata, hanno dedicato il loro tempo nel prendere pubblicamente le distanze dagli antifascisti, con idiozie pretestuose che non stiamo nemmeno a commentare, tanto sono imbecilli. Stiamo parlando ad esempio del PD, e soprattutto della sua componente giovanile, i cosiddetti Giovani Democratici (ma Vecchi Dentro!) che non perdono occasione per mostrarsi ridicoli…riuscendoci benissimo! Un partito il PD, lo vogliamo ricordare, che a Forlì, la città che governa, ha promosso normative securitarie “anti-degrado” contro i poveri, manda e ha mandato la sua polizia municipale a multare, schedare e aggredire gli immigrati, tiene completamente sfitte le case popolari mentre più volte è accaduto che persone in città morissero di freddo all’aperto, sgombera gli spazi sociali sottratti all’oblio al quale erano destinati dall’amministrazione comunale (vedi Borghetto occupato e Maceria occupato), partecipa ad iniziative culturali tese a celebrare l’arte e l’architettura del Ventennio fascista (mostra Novecento, progetto Atrium) tra l’altro finanaziando direttamente con milioni di euro il restauro dei monumenti e degli edifici fascisti. Un partito, il PD, che a livello nazionale intrattiene rapporti con le destre, con cui governa; è artefice di riforme da macelleria sociale (lavoro, previdenza, disoccupazione); manda la sua polizia a manganellare operai, studenti e movimenti sociali; vara leggi contro i senza casa e gli spazi autogestiti; fa sfrattare migliaia di persone e famiglie indigenti senza offrire nessuna soluzione alla questione casa se non agevolare gli interessi di palazzinari e speculatori; sostiene le grandi opere inutili e nocive, gli intrallazzi mafiosi, nonchè l’occupazione militare e fascista della Val di Susa. Questo è un partito che non può e non deve dare lezioni di antifascismo a nessuno! L’antifascismo è una cosa seria, fuori dai piedi, quindi, i partiti che vogliono speculare su questo tema per mero calcolo politico e opportunista! Il loro problema – il problema di tutti gli istituzionali di palazzo – è la contraddizione in cui ricadono tutte le volte che si presentano situazioni come questa. Il loro maggior cruccio, sabato, era che i fascisti non manifestassero in “quella” piazza, la piazza simbolo dei caduti partigiani. Fosse stata un’altra piazza a loro sarebbe andato bene. Addirittura sono giunti a proporre a Prefetto e Questore lo spostamento della manifestazione fascista in un luogo diverso. Una proposta, questa, che la dice davvero lunga sul loro antifascismo! Tra l’altro sorge banale una domanda: dov’erano questi sostenitori dei valori “democratici”, attori istituzionali sedicenti “antifascisti”, appena un mese fa quando Casa Pound è scesa in piazza? (E dov’erano in tutti questi anni, quando Forza Nuova, Casa Pound e fascisti vari facevano tranquillamente i loro banchetti e i loro cortei, fronteggiati dai soli compagni?) Guarda caso si presentano solo dopo che i compagni antifa e libertari si sono mobilitati! Ma va bene così, solamente lo vogliamo ribadire con forza, ancora ed ancora, fino a quando non entrerà nelle orecchie e nella testa di questa marmaglia democristiana: noi i fascisti non li vogliamo da nessuna parte, nè in piazza Saffi, nè altrove! L’unico luogo dove davvero li vedremmo bene è attaccati ad un lampione a penzolare, magari ad uno di quei lampioni di piazza Saffi dove sono stati impiccati durante la Resistenza il partigiano Silvio Corbari e i suoi. Lampioni che ancora recano ben visibili i fasci littori, che le istituzioni cittadine si sono ben guardate dal togliere e che i turisti stranieri si divertono a fotografare per portarsi a casa una bella cartolina di Forlì. Una Resistenza, quella di Corbari e della sua banda, che sentiamo e facciamo nostra e che continua oggi contro quei gruppi che si autorappresentano come “nuovi” o “del nuovo millennio” ma che sono gli stessi squadristi di ieri, le escrescenze putride e marcescenti di sempre! Ma che va riattualizzata anche contro le pratiche di discriminazione sociale ed economica, autoritarie, xenofobe, securitarie della politica istituzionale. Sappiamo che i fascisti riproveranno ancora – come sta succedendo d’altronde in altre città – a “prendersi Forlì”. Dovranno trovare sempre al proprio posto gli antifascisti e gli antiautoritari ad aspettarli. Oltre a ciò, va ripresa e sviluppata una vera cultura antifascista ed antiautoritaria nelle città, nei paesi, nelle scuole ed università, nei luoghi di lavoro, d’appertutto. Una cultura che si appropri dei suoi spazi e li chiuda invece al fascismo e all’autoritarismo.

Chi parla di libertà di pensiero e d’espressione per i fascisti, invece che di legnate, è connivente del fascismo! Chi non scende in strada o non fa nulla contro i fascisti è connivente del fascismo! Chi si fa promotore di idee securitarie, xenofobe, razziste è connivente del fascismo!

NOI NON SIAMO CONNIVENTI!

Individualità antifa forlivesi

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Cagliari: scontri fra antifa e fascio-leghisti

Da Nobordersard, comunicato e aggiornamenti dei fatti successi a Cagliari il 12 marzo, due giorni prima del debutto in piazza del gruppo cagliaritano in supporto alla Lega di Salvini (iniziativa flop poi contrastata da un buon numero di compagni, che hanno fatto un corteo per arrivare in prossimità della piazza blindata dalla celere).

Banchetto...volante di NoiConSalvini a Cagliari.

Banchetto…volante di NoiConSalvini a Cagliari.

Secondo quanto riferiscono varie fonti giornalistiche stamattina verso le undici in Via Dante un gruppo di antifascisti ha avuto un contatto fisico con dei militanti del Movimento Sociale Sardo – Noi con Salvini, nello scontro pare che i neofascisti abbiano avuto la peggio e il banchetto abbia preso il volo con annessi volantini.
Insieme ai vili camerati erano presenti degli agenti della DIGOS, che non sono riusciti a evitare il parapiglia ma hanno fermato uno dei compagni, che si trova tuttora nei locali della questura di Via Amat e secondo quanto dicono gli avvocati dovrebbe essere processato domani mattina per direttissima.
Verso l’ora di pranzo la DIGOS si è recata nelle abitazioni di altri due ragazzi, uno dei due è stato anch’esso portato in questura e si attendono notizie.
Per tutta la mattinata fuori dalla questura c’è stato un presidio che chiedeva l’immediata liberazione dei compagni.
Stamattina i fascisti del MSS pubblicizzavano un sit-in che si svolgerà sabato in piazza Palazzo, di fronte alla prefettura, contro l’immigrazione e di celebrazione del NOI CON SALVINI. Pare che in settimana abbiano fatto altri banchetti e che stamattina non sia la prima volta che uno di questi prende il volo.

LIBERTA’ PER I COMPAGNI ARRESTATI!
ORA E SEMPRE RESISTENZA!
Seguiranno news sui compagni fermati e sulla mobilitazione per sabato.

AGGIORNAMENTO – I due compagni sono stati liberati nella notte tra giovedì e venerdì. Non si conoscono ancora i capi d’accusa. Il prefetto Dispenza ieri parlava di altri cinque identificati e denunciati, per i quali vorrebbe proporre le misure di sorveglianza speciale.

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Aggressione fascista in Corso Buonarroti

Nella notte di martedì 9 marzo, mentre camminava nel quartiere di Cristo Re, un ragazzo dopo aver incontrato militanti di Blocco Studentesco, mentre attacchinavano manifesti, è stato provocato, inseguito e picchiato da questi (circa 6 persone). Dopo averlo tramortito e averlo preso a calci mentre si trovava a terra i camerati si sono allontanati. Il ragazzo ha avuto un occhio tumefatto e 9 giorni di prognosi.

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Sentinelle in piedi…polizia a fianco. Presidi e cortei contro la veglia omofoba.

DiDioeLeggeUna piazza blindata, chiusa dagli agenti in tenuta antisommossa in tutti i suoi ingressi, per riservarla alla “veglia” di un centinaio di “sentinelle”, la maggior parte delle quali – secondo quanto riportato dai giornali – giunte apposta da fuori provincia (una decina solamente da Belluno). Questa è l’immagine che forse meglio rappresenta l’ultima comparsata del movimento integralista cattolico delle SentinelleInPiedi a Trento, sabato 7 febbraio. Un movimento, che rispetto anche alle precedenti iniziative, è apparso abbastanza privo di seguito, ma tenuto in evidente considerazione dalle istituzioni: oltre a polizia e carabinieri in Piazza Italia c’erano anche Andreatta (attuale sindaco della città) e il candidato sindaco Claudio Cia, già noto per le sue posizioni omofobe.

Mentre si svolgeva il siparietto delle Sentinelle, a beneficio per lo più di celere e media, i soli ad avere accesso alla piazza, un gruppo di antifascisti ha volantinato nelle immediate vicinanze contro la presenza catto-fanatica delle Sentinelle, esponendo alcuni striscioni, anche in solidarietà alle rivoluzionarie kurde del Rojava. Il presidio è diventato poi un piccolo corteo che si è spostato nelle vie circostanti la piazza, raccogliendo diversi passanti, fermandosi di volta in volta per slogan e interventi che hanno rotto il silenzio della veglia omofoba. Appena un’ora prima un altro corteo, chiamato dalla Rete Contro i Fascismi, aveva sfilato per le vie del centro, dopo un presidio davanti al Dipartimento di Sociologia.

La gestione muscolare della situazione da parte della polizia ha sfiorato il ridicolo mostrando un certo nervosismo: un paio di persone, che volevano entrare in piazza, sono state fermate ed è stato concesso loro di entrare in un vicino negozio solo scortate da un funzionario di polizia. Ad una minima manifestazione di disaccordo, rispetto a questa assurda limitazione della libertà, una di loro è stata portata fuori dal negozio a strattoni per chiederne le generalità, minacciando denunce. Un fatto riportato dai giornalisti compiacenti come una prova dell’eccellente lavoro delle forze di polizia, ma in realtà dimostrazione del fatto che questi e altri grupposcoli a Trento possono scendere solamente in piazze deserte e militarizzate.

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16 marzo 2003 – 16 marzo 2015, Dax Resiste!

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