Prigionieri Antifa: Matteo ai domiciliari!

Ieri mattina Matteo, dopo undici giorni di detenzione a Bologna, è stato messo ai domiciliari a Lecce. Una buona notizia che però non ci deve far dimenticare che altri compagni sono ancora dentro e che comunque il percorso da fare a fianco degli antifascisti accusati di “devastazione e saccheggio” è ancora lungo.
Per scrivere agli arrestati ancora detenuti:
– Mattia Croce, c.c. Ca’ del Ferro, Via Palosca 2 – 26100 Cremona
– Mauro Renica, c.c. Canton Monbello, Via Spalto San Marco 20 – 25121 Brescia

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Cena BENEFIT Antifa arrestati per il 21 gennaio

Riceviamo e segnaliamo un’iniziativa a sostegno degli ultimi arrestati per il corteo di Cremona del 24 gennaio, che si terrà questo venerdì all’Assillo Occupato di via Mattioli. Matteo e Mauro liberi subito! Tutte/i libere/i!

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Altri due arresti fra Brescia e Bologna per il 24 gennaio

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E’ di stamane la notizia di due nuovi arresti per la manifestazione del 24 gennaio a Cremona, quando un corteo imponente e determinato cercò di arrivare alla sede di CasaPound, difesa dalle forze dell’ordine. Riproponiamo il comunicato dell’Assemblea Antifascista di Trento su quella giornata e quello sui primi arresti, mentre qui sotto riportiamo una nota apparsa sul sito del CSA Kavarna di Cremona, con aggiornamenti sui prigionieri.

Solidarietà e complicità con gli antifascisti arrestati!
Matteo libero, Mauro libero, tutt* liber*!

Stamattina la questura di Cremona, insieme a quelle di Brescia e Bologna,
hanno effettuato due arresti per la manifestazione in solidarietà con Emilio
del 24 gennaio.
Non ci stupiamo che la repressione voglia spezzare chi nel quotidiano lotta
contro l’esistente.
Una “buona notizia” è che Sbob, un ragazzo arrestato e rinchiuso nel Carcere
di Cremona per gli stessi fatti a fine marzo (Tide, l’altro ragazzo, per ora è ancora in carcere), da pochi giorni è ai domiciliari senza restrizioni a casa sua.

Solidarietà agli arrestati! Libere e liberi tutti!

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Trento: Assillo sgomberato, conflitto in città. Cronaca di una giornata

Riportiamo il comunicato dell’Assillo Occupato sugli sgomberi e le cariche di mercoledì.

Mercoledì mattina, ore 10,00. Polizia, carabinieri e vigili del fuoco (questi ultimi con il passamontagna, forse per la vergogna della loro collaborazione infame) sgomberano l’Assillo, spazio occupato a Trento da quasi due mesi.

Prima ancora che arrivino le camionette di celere e carabinieri, i vigili del fuoco sono già sul tetto, il che non permette agli occupanti di salire e resistere.

Una quarantina di compagni si raduna poco distante (tutta la zona è presidiata da più di cento agenti). Quando i compagni sgomberati raggiungono gli altri, il gruppo comincia un blocco del traffico. La Celere carica, i compagni restano compatti e partono in corteo rovesciando cassonetti per rallentare gli sbirri. Il corteo, dopo un giro in città, si conclude a Sociologia, dove ci si confronta in assemblea, mentre gli sbirri sono presenti in forza ai due lati della strada.

Alle 18,00, sempre a Sociologia, si svolge l’assemblea già annunciata in caso di sgombero. Buona la partecipazione. Si discute delle risposte immediate. L’ipotesi che trova tutti d’accordo è quella di uscire in corteo e di spostarsi in una piazza, dove fare interventi, mettere musica e contemporaneamente aprire le saracinesche di una casa della Curia abbandonata da anni. Così avviene. In circa un centinaio si raggiunge piazza S. Maria, a quell’ora affollata di ragazzi. Vengono aperte le saracinesche dello spazio vuoto, si calano striscioni dal piano superiore e cominciano gli interventi. Nel giro di pochi minuti arrivano la Celere e il battaglione dei carabinieri di Laives. Gli sbirri si posizionano in tenuta antisommossa a una cinquantina di metri dal presidio. Subito dopo, fanno partire a freddo una carica verso i compagni, tra lo stupore della folla. Alla carica si reagisce compatti, nonostante alcuni feriti, impedendo che gli sbirri si portino via dei compagni. Poco dopo parte una seconda carica e poi una terza con il lancio di lacrimogeni. Il presidio arretra velocemente, mentre alcuni lanciano dei petardoni verso gli sbirri e altri cominciano a rovesciare un po’ di arredo urbano in mezzo alla strada per distanziare la Celere che avanza di corsa. Tra pause e accelerazioni, un corteo si muove per le strade. La Celere è preceduta dalla Digos, un dirigente della quale arriva trafelato nella centralissima piazza Duomo con un bastone di legno in mano.
Il corteo dei compagni torna di nuovo davanti a Sociologia, dove continuano gli interventi al megafono e il volantinaggio. Il presidio si scioglie un’ora più tardi.

Sgombero e cariche sono arrivati tre giorni dopo le elezioni. Il sindaco Andreatta (PD, comitato d’affari degli industriali) evidentemente non voleva troppi problemi in campagna elettorale. Invitiamo gli amanti della “Settimana Enigmistica” a trovare le differenze tra le sue parole di elogio della polizia e quelle della Lega.

Come scritto nel volantino distribuito ieri, “se i padroni pensano di aver fermato l’assillo in città, si sbagliano di grosso. Continueremo a lottare, a occupare, a resistere, ad attaccare”.

le e gli assillanti

Uno scorcio del quartiere di San Martino militarizzato durante lo sgombero dell'Assillo.

Uno scorcio del quartiere di San Martino militarizzato durante lo sgombero dell’Assillo.

Celere e carabinieri in Santa Maria dopo la seconda occupazione.

Celere e carabinieri in Santa Maria dopo la seconda occupazione.

Agente della DIGOS con un bastone mentre coordina l'inseguimento dei manifestanti in via Cavour.

Agente della DIGOS con un bastone mentre coordina l’inseguimento dei manifestanti in via Cavour.

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I cani di Casa Pound che difendono Salvini

Di seguito il comunicato dei contestatori di Salvini, attaccati a Bolzano dai fascisti di CasaPound.

Oggi 5 maggio Matteo Salvini è stato contestato al suo comizio, come sempre razzista e xenofobo. Una contestazione spontanea di studenti, lavoratori, precari e migranti si è trovata oggi per ribadire le responsabilità della Lega Nord nelle stragi che ormai da anni si susseguono senza sosta nel Mediterraneo.
Il suo partito infatti è stato tra i ferrei oppositori del Mare Nostrum, operazione umanitaria che come tristemente noto è stata recentemente sostituita dalla manovra militare Triton, che ha portato un enorme incremento dei morti in mare. La vita dei migranti dovrebbe essere tutelata e questo è tutt’altro che vero: solo nel 2015 si registrano infatti più di 1500 morti in mare, con un forte incremento rispetto agli anni scorsi.
La contestazione si è svolta pacifica e colorata, con cori e manifesti. Cosa non gradita dai fascisti presenti, in particolar modo da Casapound che, presente come Sovranità Nazionale, si è di fatto presa in carico il servizio d’ordine di Salvini. Provocando fin dall’inizio, sono arrivati ad aggredire i contestatori fisicamente e lanciando un bicchiere contro un manifestante.
Al grido ”Fuori i fascisti da piazza Matteotti!” la polizia è dovuta intervenire per bloccare i militanti di Casapound ormai fuori di sé. Nascosti dai giornali come ”militanti della lega” (Alto Adige) queste sono vecchie conoscenze della scena dell’estrema destra bolzanina. Casapound infatti solo poco tempo fa si è distinta per un’aggressione notturna ai danni di tre ragazzi qui a Bolzano.
Chiara è ormai la posizione presa da questi soggetti, che pur lontano dai giornali, condividono ormai le piazze con la Lega Nord, senza però abbandonare i tradizionali metodi squadristi e violenti che li hanno sempre contraddistinti. Questo è più che tollerato dalla Lega Nord e dal suo segretario Matteo Salvini, che proprio oggi ha deciso di schierare questi personaggi per aggredire un gruppo di manifestanti armati di “pericolosissimi” fischietti, cartelloni e tamburelli.
Ora come non mai è necessario intensificare il lavoro delle reti, a livello locale e nazionale, che si oppongono ad ogni tipo di fascismo o di razzismo, che le Istituzioni lasciano agire indisturbati.
  Bolzano Antifascista

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