Comunicato della Rete Antifascista Napoletana sui fatti di oggi, 1 ottobre 2015. Dopo l’aggressione descritta nel racconto alcuni antifascisti hanno assaltato la sede di CasaPound da dove era partito il gruppo di squadristi.
Le lotte sociali della città oggi erano nuovamente vicine alla famiglia Bifolco e ad un quartiere intero per rivendicare con forza che non si può morire solo perchè si vive in un rione popolare. In seguito all’udienza, in cui si è accettata l’integrazione di prove a carico del carabiniere imputato, siamo andati a parlare per le strade della storia di Davide e di tanti altri ragazzi di questa città, volantinando e parlando con la gente, come abbiamo sempre fatto, dirigendosi verso il rione Sanità, un altro dei quartieri periferici, in ricordo di Genny. Di ritorno dal tribunale, passando per via Foria, dieci fascisti di CasaPound armati di mazze di ferro, mazze chiodate, cinte e caschi hanno assalito il gruppo di solidali che volantinava, lasciandone ferito qualcuno.
Non permettiamo alla violenza fascista di crescere nei nostri quartieri. Non lasciamo neanche un vico all’agibilità di questi reietti della storia, non permetteremo che per chi combatte quotidianamente la macelleria sociale e la guerra tra poveri scatenata da Renzi e Salvini di impedire l’accesso ad alcune aree della città. Questi personaggi sono gli stessi che nella giornata di ieri hanno cancellato le scritte all’esterno della facoltà di lettere in ricordo di Dax, Ciro Esposito, e degli altri compagni ammazzati dalla violenza di stato e fascista. Cacciamo CasaPound e tutti i fascisti vecchi e nuovi dalla nostra città. E’ inaccettabile che esista ancora la sede Berta dell’MSI da cui quaranta anni fa partì la molotov che uccise Iolanda Palladino e da cui oggi partono le aggressioni agli antifascisti.
Le montature create ad hoc dai comunicati stampa e dai giornali di chi all’indomani dell’anniversario delle quattro giornate di Napoli tentano solo di creare una narrazione ad uso e consumo degli sciacalli che insistono nella tesi della guerra tra bande, attaccando frontalmente chi ancora oggi porta nelle strade e nei quartieri i valori della resistenza antifascista e partigiana che ha cacciato il regime eliminando da tutto il continente lo spettro del nazifascismo.
Chiudiamo la sede Berta a via Foria. Chiudiamo tutte le sedi fasciste.
Rete Antifascista Napoletana