Fascisti in erba con la lama in tasca: gravissima aggressione a Torino
Aggiornamento ore 16.30: il ragazzo aggredito, di nome Andrea, è fuori pericolo. Alcuni amici e compagni sono andati a trovarlo e sono riusciti a parlargli. Da quanto abbiamo appreso, Andrea si stava recando con la metro a una serata quando il gruppo di fascisti ha iniziato a insultarlo per il suo abbigliamento e per i tatuaggi. Poi l’aggressione e la coltellata. Forza Andrea, no pasaran!
Gravissimo episodio a sfondo fascista a Torino: nella notte, un ragazzo di 27 anni è stato aggredito mentre si trovava a bordo di un vagone della metropolitana da un gruppo di 6 neofascisti. Intorno all’una il gruppo di aggressori, composto perlopiù da giovanissimi (quattro ragazzi e due ragazze, di cui la metà minorenni), si è prima scagliato contro il ragazzo colpendolo con calci e pugni e l’ha poi colpito con una coltellata al petto inferta con un coltello a serramanico. Il ferito è stato immediatamente trasportato all’ospedale, dove si trova in prognosi riservata perché la coltellata gli ha perforato un polmone, mentre il gruppo di fascisti è stato fermato e due di loro arrestati con l’accusa di tentato omicidio, gli altri quattro denunciati. A quanto pare, a scatenare l’aggressione dei nazi-skin in erba con la lama in tasca (alcuni di loro già noti per vigliaccate di questo tipo) è stato l’abbigliamento del ragazzo ferito: magari qualche maglietta che lo identificava come antifascista, e tanto è bastato ai sei neofascisti per scagliarsi contro di lui picchiandolo e accoltellandolo in maniera vile e infame, come da sempre si caratterizzano le incursioni per mano di questi personaggi. In attesa di ottenere maggiori informazioni sulla vicenda, esprimiamo la nostra piena solidarietà al ragazzo ferito, consapevoli che episodi come quelli di questa notte confermano che non ci può essere tolleranza di alcun tipo verso chi si aggira impunito per le città o apre sedi dichiaratamente neofasciste e che l’unica soluzione sta nell’urgenza e nell’attualità di pratiche di antifascismo militante per ricacciarli fuori da tutti i quartieri.