…E DACCI OGGI IL NOSTRO PANICO QUOTIDIANO!

Da quando CasaPound ha aperto la sua sede al “Baluardo”, i fascisti del terzo millennio hanno potuto contare su un clima mediatico ed istituzionale favorevole al loro progetto di radicamento ed espansione a Trento.
Il finto bipolarismo tra centrosinistra e centrodestra, che a livello di giornali locali si riflette nel sostanziale duopolio de “Il Trentino” e “L’Adige”, ha infatti espresso un unico discorso di mummificazione dei valori antifascisti e di demonizzazione delle pratiche a questi conseguenti.
Nel campo del centrodestra il discorso ha assunto i toni beceramente chiari a cui ormai siamo purtroppo abituati. L’Adige non ha perso occasione di elogiare l’operato “culturale” dei fascisti e il loro bon ton di facciata, dando enorme visibilità alle iniziative del “Baluardo”.
Parallelamente, partiva l’attacco agli antifascisti. Esso ha assunto sin da subito i contorni dell’ennesima campagna di panico morale contro il nemico pubblico del momento. Il nove novembre, giorno delle manifestazioni contro l’apertura di CasaPound, veniva descritto come “giornata della paura”. Peccato che ad avere paura quel giorno fossero solo i fascisti rinchiusi nel loro covo, la polizia che li difendeva e i giornalisti con essi conniventi.
La campagna di demonizzazione veniva in seguito confezionata nell’inedita versione della Guerra Santa contro gli antifascisti. Non a caso l’editoriale di Giovanetti del 20/11/13, all’indomani dell’apertura di CasaPound, si intitolava “l’autogol della Fatwa democratica” per bollare come fanatici gli antifascisti e paragonare la volontà di chiudere CasaPound alla persecuzione dei nazisti contro rom, omosessuali ed ebrei. D’altronde gli antifascisti dalle colonne dello stesso giornale erano pochi giorni prima stati accomunati ai fascisti e ridicolizzati come nostalgici dal sociologo Rauzi.
Non va sottovalutato il ruolo che nella costruzione della Crociata editoriale dell’Adige assumono le lettere e i commenti dei lettori, selezionati e pubblicati dalla redazione solo se rispettano criteri minimi di bigottismo e irragionevolezza.
Così, il 14/04/2014, il giorno dopo il flash-mob delle Sentinelle in Piedi a difesa della famiglia tradizionale (contrastata con una presenza colorata nella stessa piazza e cartelli che segnalavano la presenza dei fascisti di Fiamma Tricolore tra le fila delle Sentinelle), vengono pubblicate lettere in cui si ravvisano nella contestazione contro l’integralismo cattolico “prove tecniche di totalitarismo” e l’“agonia dello stato di diritto” e si invita la polizia a reprimere questi “gruppi di violenti” prima che ci “scappi il morto”.
Copione simile all’indomani di un presidio antifascista in Piazza S. Maria Maggiore. Un banchetto con materiale informativo e qualche striscione appoggiato sulle pareti della chiesa viene raccontato sul giornale dal lettore baciapile di turno come un’invasione di “lanzichenecchi” che impediscono fisicamente (!) la possibilità di entrare in chiesa a pregare.
Nel campo del centrosinistra di governo il discorso è stato meno virulento ma non meno pericoloso. Esso si è declinato in un richiamo meramente retorico ai valori della Resistenza di ieri al fine di esorcizzare le resistenze di oggi.
Paradigmatiche le posizioni dell’ANPI. Si passa dal timido “aprire il Baluardo a Trento è una provocazione”, al risentito “chiudere la sede dei fascisti, se ci rubano la corona di fiori”, fino alle dichiarazioni del vicepresidente dell’ANPI per le quali “i fascisti vanno bene se rispettano la legge”.
Non un riferimento alle aggressioni dei fascisti mentre si abbraccia senza remore il dogma legalitario morte di ogni resistenza e brodo di coltura di fascismi vecchi e nuovi (il presidente dell’ANPI Schmidt sostiene ancora la necessità di mettere fuori legge CasaPound, facendo finta di non sapere che partiti e organizzazioni neofascisti esistono in Italia dal 1946).
D’altronde anche il PD, casa-madre dell’ANPI qui in Trentino, si attesta su queste posizioni. In questa prospettiva si spiega il sostanziale silenzio tenuto sul tema CasaPound dall’apertura del “Baluardo” ad oggi.
Curiosamente, la prima volta che il sindaco Andreatta ha pronunciato la parola baluardo è stata nel suo discorso alla manifestazione istituzionale del 25 aprile, quando ha dichiarato: “la pace, la fratellanza europea, la difesa dei valori comuni di cui l’Europa si è fatta baluardo: questo il compito dei Resistenti dei nostri giorni”. La pace sociale e la difesa delle istituzioni costituiscono il programma del PD, ma non erano di sicuro ciò che motivò molti partigiani a combattere il fascismo. D’altra parte la prima dichiarazione di Andreatta sull’apertura di una sede di CasaPound era che se si trattava di una nuova associazione culturale non c’era alcun problema.
Al contrario, il corteo pomeridiano del 25 aprile è stato caratterizzato dalla volontà di rendere vivo il ricordo della Resistenza partigiana. Si è così segnalata la sua continuità con le lotte (No Tav in primis) che oggi si dispiegano contro quel sistema di ingiustizie di cui proprio il PD è a pieno titolo amministratore e garante, sia a livello provinciale che nazionale.
Quanto questo messaggio abbia dato fastidio al centrosinistra locale lo si può evincere da due considerazioni.
La prima riguarda il trattamento riservato al corteo da “Il Trentino”, giornale del gruppo Espresso e quindi naturale megafono di quell’area politica, il quale si era già distinto per avere sempre trattato la lotta antifascista come questione tra opposti estremismi.
In riferimento al corteo, dopo avere nei giorni precedenti agitato lo spettro dell’“alta tensione” in città, è uscito con un resoconto della giornata dai toni ridicolizzanti e demenziali che invitiamo tutti gli amanti del genere comico a reperire su internet.
Il secondo indice dell’ostilità del centrosinistra verso gli antifascisti è la mancata presa di posizione nei confronti dell’ultima dichiarazione pubblica del leghista Boso, probabilmente inviperito per l’equiparazione fatta dagli antifascisti (non solo dagli anarchici dunque) tra leghismo e fascismo.

Se nemmeno il sostanziale invito a prendere le pistole e sparare sugli anarchici provoca una reazione di sdegno neanche da coloro che si definiscono democratici, abbiamo un’ulteriore conferma che nostri nemici a Trento non sono solo i fascisti.
Questo è il clima, noi continueremo ad andare in direzione ostinata e contraria.

Informazioni su Assemblea Antifascista Trento

Assemblea Antifascista di Trento, nata a seguito dell'apertura della sede trentina di CasaPound. Ci troviamo ogni mercoledì, dalle 18, all'interno della facoltà di Sociologia.
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