Il 3 settembre sono stati arrestati – e messi subito ai domiciliari – due fascisti con l’accusa di “tentato omicidio” per l’accoltellamento di un antifascista avvenuto ad Arco (Trento) nel maggio scorso. Il ragazzo accoltellato, che per un caso non è morto, era stato ricoverato all’ospedale di Trento. Constatiamo che i compagni finiscono in carcere speciale con l’accusa di aver sabotato dei macchinari del TAV e tanti proletari finiscono in galera per furti da niente. Giacinto si è suicidato qualche giorno fa nel carcere di Spini, a cinque mesi dalla scarcerazione, perché il magistrato di sorveglianza Rubicchi gli ha negato l’accesso alla comunità terapeutica. Detto questo, noi non auguriamo il carcere a nessuno, nemmeno ai fascisti. Nemici, ma in strada.
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