La serata del 9 febbraio ha visto a Trento ben due presidi indetti contro la presenza in strada dei fascisti di CasaPound (in occasione dell’annuale commemorazione per le “vittime delle Foibe”). Mentre in Piazza Venezia si teneva il presidio promosso dall’Assemblea Antifascista, in Piazza Fiere si svolgeva quello della Rete Contro i Fascismi. Quest’ultimo presidio, cosa saputa solo tempo dopo la conclusione dell’altro, è stato caricato dalla polizia, dopo il lancio di oggetti da parte dei fascisti, ben protetti dal cordone di celere. Fortunatamente non vi sono feriti, nè fermati. In attesa di un resoconto e una valutazione più completa della giornata, riportiamo il comunicato della Rete Contro i Fascismi.
Aggiornamento: il Centro Sociale Bruno riferisce che nella notte, attorno alle 2.30, un’auto di suoi militanti è stata inseguita e speronata da tre auto di fascisti di CasaPound, poco dopo che gli stessi appartenenti al Centro Sociale erano stati fermati a un posto di blocco e perquisiti dalla polizia.
Nota: le scritte in grassetto sono prese dal comunicato originale.
Trento – Il tenero abbraccio tra fascisti e polizia
Questa sera la Trento antifascista è scesa in piazza per ribadire la sua ferma opposizione ai neofascisti di Casa Pound e alla loro pretestuosa commemorazione delle foibe, occasione per avere visibilità in città e tentare di legittimare la loro presenza.
La città ha risposto in maniera decisa: c’erano infatti due presidi che hanno isolato lo sparuto gruppo di neofascisti (la maggior parte dei quali provenienti da fuori città), impedendo così che potessero organizzarsi in un corteo per le vie cittadine.
Noi, come Rete contro i fascismi, abbiamo manifestato in un centinaio, all’angolo tra il Tribunale e piazza Fiera, per togliere ogni tipo di agibilità politica e pubblica a Casa Pound, che è e deve rimanere un corpo estraneo per una città come Trento, medaglia d’oro della Resistenza al nazifascismo. Gli unici ad aver dato appoggio politico a questi personaggi, quantomeno oggi, sono stati i fascisti incravattati di Fratelli d’Italia.
Mentre il nostro presidio si svolgeva con interventi e cori antifascisti, davanti a un cordone di polizia in assetto antisommossa, in maniera del tutto inaspettata è avvenuto un fatto di gravità inaudita: un gruppo di neofascisti si è avvicinato indisturbato al presidio, lanciando pietre e altri oggetti contundenti. Il lancio è avvenuto da dietro il cordone della polizia, che ha agevolato l’avvicinamento facendo loro da scudo. Come se non bastasse, la polizia stessa ha reagito caricando i/le manifestanti antifascisti/e, lanciando ripetutamente lacrimogeni. Soltanto grazie alla nostra capacità di autodifesa e alla nostra lucidità è stato possibile evitare che qualcuna/o si facesse male seriamente.
Vogliamo ribadirlo con chiarezza: i fatti di questa sera sono gravissimi. Le “forze dell’ordine” hanno mostrato palese complicità e protezione ai cosidetti fascisti del terzo millennio.
Chiediamo una presa di posizione chiara da parte della città, ma anche delle sue istituzioni, di fronte ad una violenza inacettabile. Se questa presa di posizione dovesse mancare, si avallerebbe il comportamento connivente delle “forze dell’ordine”, che hanno platealmente spalleggiato il gruppuscolo neofascista. Se è vero che i ragazzini di Casa Pound sono solo quattro gatti nostalgici, è anche vero che sono pericolosi: un anno di aggressioni, minacce e squadrismo notturno con bastoni e coltelli lo dimostra.
Noi antifasciste e antifascisti continueremo a impedire ogni centimetro di agibilià politica ad ogni forma di fascismo. Anche per questo non smetteremo di mobilitarci, affinché il Baluardo, la sede di Casa Pound trentina, venga chiuso.
Rete contro i fascismi