12 dicembre di lotta a Trento: racconto della giornata

Mattina: spezzone auto organizzzato al corteo per lo sciopero generale indetto da FLC, CGIL E UIL.

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L’esigenza, nata all’interno dell’Assemblea Antifascista ma condivisa da un giro più ampio di persone,era quella di scendere in strada attraversando la piazza dei sindacati confederali per dare un esempio pratico di autorganizzazione, portare in strada il rifiuto della logica razzista della guerra fra poveri che serpeggia anche in Trentino e ricordare l’imminente sentenza nel processo che vede imputati sette notav per il danneggiamento di un compressore nel cantiere del Tav in Val di Susa nel maggio del 2013; l’accusa di terrorismo per Claudio, Niccolò, Chiara e Mattia, da poco estesa a Francesco, Lucio e Graziano, è fin da subito apparsa chiaramente un attacco all’intero movimento notav e alle sue pratiche.
Uno spezzone autorganizzato di una cinquantina di persone, con tante bandiere notav e due striscioni <<12 dicembre 1969 – 2014: terrorista è lo Stato. NoTAV liberi!>> e <<Nessuna pace fra le classi, nessuna guerra fra poveri>>, si è ritagliato da sè un proprio spazio in un corteo altrimenti del tutto svuotato di senso e di contenuti, utilizzato esclusivamente per l’autorappresentazione dei sindacati, che hanno optato per un percorso breve che ha solo lambito il centro città.
Imbrattamenti ai danni di tutte le agenzie immobiliari, le banche, le telecamere e i compro-oro e la sede RAI regionale lungo il percorso del corteo si sono svolti senza prese di distanza da parte degli altri manifestanti. Sui muri sono comparse decine di scritte che ricordavano la strage di Piazza Fontana e ribadivano la solidarietà ai compagni sotto processo, e un grande murales “No TAV LIBERI” fa ora mostra di se sul muro esterno di un’ex caserma della polizia.
Qualche passante si è anche unito allo spezzone, così come alcuni iscritti alla CGIL, evidentemente con un idea diversa di lotta da quella della dirigenza del loro sindacato.
Assieme ai volantini distribuiti sono stati affissi decine di manifesti in solidarietà ai notav sotto processo e delle successive iniziative (il presidio antifascista della sera e la parata notav del giorno dopo).
Arrivati al Commisariato del Governo, senza nessuna intenzione di sentire i comizi delle dirigenze confederali, lo spezzone – tallonato senza troppa convinzione dal servizio d’ordine sindacale – si è allontanato per le vie del centro, ancora una volta con i propri contenuti e senza chiedere permessi e autorizzazioni, per poi sciogliersi davanti alla facoltà di Sociologia da dove era partito.

Sera: mobilitazione antifascista.

La strage di Milano, come quella di Bologna, ci ricorda chi è il terrorista e chi la sua manodopera.

La strage di Milano, come quella di Bologna, ci ricorda chi è il terrorista e chi la sua manodopera.

In mattinata era arrivata la notizia dell’annulamento del convengno su Almirnante, promosso da Cristiano De Eccher e altri rigurgiti fascisti al Palazzo della Regione. La motivazione: ragioni di ordine pubblico e non certo la contrarietà delle istituzioni al dare spazio a De Eccher, detentore dei timer della bomba scoppiata il 12 dicembre a Piazza Fontana, nel giorno dell’anniversario della strage. Si è mantenuto comunque l’appuntamento indetto precedentemente alle 19.00 in Piazza Dante, di fronte al Palazzo della Regione, sapendo anche dell’intenzione dei fascisti di di Fratelli d’Italia (Fd’I) di aprire la propria sede in passaggio Zippel.
Dopo alcuni interventi nella piazza dove si svolgeva anche un altro presidio promosso da alcune realtà cittadine pure mobilitatisi contro la provocazione, il concentramento antifascista è diventato un corteo di alcune decine di persone.
Passando da Piazza Duomo si arriva a Piazza Pasi, a vista della sede di Fratelli d’Italia, ovviamente protetta dalle forze di polizia, dove si rimane per un ora, per informare i passanti della vicenda e far capire ai fascisti in doppiopetto di Fd’I che nessuna provocazione passerà inosservata e senza risposta.
Con slogan e volantini si è ricordata la responsabilità dello Stato nelle stragi di ieri e la sua connivenza anche attuale con i gruppi neofascisti.
Si è saputo poi che gli sparuti militanti di fratelli d’Italia (sei persone tra cui la Presidentessa Marika Poletti , che fieramente mostra in alcune foto la sua svastica tatuata sulla caviglia) nel momento in cui il presidio diventava un corteo e si spostava in centro, hanno pensato bene di andare alla Regione per provocare gli antifascisti presenti, stando ben nascosti dietro il cordone delle forze dell’ordine, che gli hanno poi scortati lontano dalla piazza.

Informazioni su Assemblea Antifascista Trento

Assemblea Antifascista di Trento, nata a seguito dell'apertura della sede trentina di CasaPound. Ci troviamo ogni mercoledì, dalle 18, all'interno della facoltà di Sociologia.
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